tag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post462163969191587317..comments2024-01-20T19:18:33.397+01:00Comments on Forse per caso a Bruxelles: Dietro a un tricoloreandimahttp://www.blogger.com/profile/15283912114012443518noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post-79624958154689266072013-03-29T13:39:52.644+01:002013-03-29T13:39:52.644+01:00@sandrokhan80
"che non sei sicuro di poter pr...@sandrokhan80<br />"che non sei sicuro di poter propriamente usare quel verbo!" verissimo, spesso sono caduto in riflessioni esasperanti e forse anche un po' di vittimismo sul problema dell'emigrante e i sentimenti associati, ma se confrontato con flussi migratori passati, beh il "cervelli in fuga" moderno non è emigrazione o perlomeno è facilitato in modo impressionante dall'avanzamento scientifico e strutturale delle nostre società.<br />Sulla domanda finale, beh non è facile rispondere, dipende dai legami con quella famiglia, io, personalmente, andrei altrove:) ma ognuno i propri compromessi, si sa;)<br />andimahttps://www.blogger.com/profile/15283912114012443518noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post-6500033888549554512013-03-27T00:29:14.360+01:002013-03-27T00:29:14.360+01:00Post veramente da incorniciare .... era ora di int...Post veramente da incorniciare .... era ora di introdurre nel tuo blog questo tema perché troppo presente per un italiano che decide di viaggiare o vivere all'estero.<br />L'impatto con la diaspora italiana è sempre sconcertante e lo è ancora di più se te stesso ci sei dentro fino al collo .... e la cosa è tutt'altro che rara, specie se risiedi nella metà inferiore dello stivale.<br />Alcune volte penso come è strano essere italiani .... vai in un paese estero ma trovi il 90% della tua famiglia! Elabori l'esperienza emotiva del contatto con la diaspora italiana con vero sconcerto .... a me talora sembrava di ripercorrere tutte le fasi freudiane come sulle montagne russe (fase di negazione - dissociazione - idealizzazione - identificazione - razionalizzazione ... etc). Può capire solo chi l'ha provato!<br />Davvero difficile conciliare questo dualismo tra l' 'estero della disapora' dei tui cari e 'il tuo estero' dei voli low-cost che in un'ora stai a casa, della dimensione europea del lavoro, dell'antitesi della valigia di cartone che vai fuori con una laurea, spesso a prendere un master o specializzazione. Insomma ... in te scorre il conflitto tra la vecchia/nuova Europa .... tra l'EMIGRARE in maiuscolo e "emigrare" in minuscolo e tra vigolette (che non sei sicuro di poter propriamente usare quel verbo!).<br /> Sei a Bruxelles, Londra o Monaco e conosci una marea di giovani polacchi, portoghesi, inglesi .... ma anche altri italiani che non hanno nessuno all'estero. Tantissime delle cose di cui parli nel tuo blog sono esperienze comuni con loro .... sono sentimenti che appartengono alla nuova Europa. Poi ci sono tanti italiani, molti greci, turchi e pochi altri che vivono anche le conseguenze emotive della diaspora (e dico "diaspora" in senso letterale: non 2-3 zii all'estero ... ma migrazioni in stile biblico come quella italo-belga o dei turchi in Germania!).<br />La domanda infine è: quanto può essere diversa la vita all'estero se vi si trova il 90% della tua famiglia? Meglio girare a largo ed andare in un altro estero?sandrokhan80https://www.blogger.com/profile/05890471462411754120noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post-53548203744682258722013-03-23T19:26:27.811+01:002013-03-23T19:26:27.811+01:00@elle
"Nel mio caso non mi ci sento neanch...@elle<br />"Nel mio caso non mi ci sento neanch'io legata in questa maniera statica al mio Paese, figuriamoci come potrei trasmettere questo sentimento ai miei figli..."<br /><br />bingo! Saranno i tempi, il cambiamento culturale o semplicemente siamo noi a vederla così, ma il punto è proprio questo: trasmetti quello che senti, inevitabilmente. E in più, aggiungerei, forse un tempo non c'era neanche tanta consapevolezza di quanto l'educazione potesse avere un impatto sui propri figli, oggi girano libri sugli argomenti, articoli sul tema un po' ovunque, video su TED, su Youtube, insomma, la divulgazione scientifica gioca anch'essa un certo ruolo, siamo sicuramente più coscienti (lo spero), spesso in overflow d'informazioni, magari, sicuramente non sarà facile, ma credo si possa trasmettere una certa diversità-buona senza dover necessariamente creare Eldorado inesistenti o sentimenti d'appartenenza così forti.andimahttps://www.blogger.com/profile/15283912114012443518noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post-40537140382467455222013-03-22T12:01:25.320+01:002013-03-22T12:01:25.320+01:00Son d'accordo con questo tuo commento, Andima....Son d'accordo con questo tuo commento, Andima.<br />Per noi e per le future generazioni è e sarà molto diverso.<br />Un episodio al riguardo: un annetto fa ero in macchina e stavo per parcheggiare. Ad un certo punto vedo dei fari abbaglianti puntati verso di me e capisco che mi stanno facendo segno di fermarmi. Erano degli italiani che vivono qua da trent'anni (ancor prima avevano vissuto in Brasile) che avevano visto la targa italiana e prontamente mi avevano fermata. Subito erano scattati inviti a cena e cose così (ci diedero il loro numero, ma chi li ha mai chiamati?)<br />Quanti di noi lo farebbero oggi con i "paesani"?<br />Per quanto mi riguarda, anzi, evito :)<br />E non so se sia un male, un bene o semplicemente il frutto dei nostri tempi multiculturali e globalizzati, che danno più spazio alle esperienze fuori -sia fisiche che virtuali- e quindi ti aprono la mente verso il nuovo, ma che d'altra parte non prediligono tantissimo i rapporti personali veri.<br />Se le nuove generazioni si sentiranno italiane saranno sicuramente più al passo con l'Italia dei nostri tempi, altrimenti semplicemente saranno figli del mondo.<br />Nel mio caso non mi ci sento neanch'io legata in questa maniera statica al mio Paese, figuriamoci come potrei trasmettere questo sentimento ai miei figli...<br />ellehttps://www.blogger.com/profile/05084075433910605795noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post-15731820543139208982013-03-21T20:22:51.409+01:002013-03-21T20:22:51.409+01:00@totentanz
E' un pattern che ritrovo spesso, n...@totentanz<br />E' un pattern che ritrovo spesso, nelle generazioni precedenti, anche d'altre nazionalità. Un mesetto fa son stato ad un compleanno di un'amica spagnola, ops, belga, nata da genitori spagnoli, ops, belgi, ma nati da genitori spagnoli. Insomma, solo i nonni erano spagnoli nati in Spagna, poi i genitori e poi lei, tutti nati in Belgio, quindi siamo già alla seconda generazione nata qui, eppure lei insiste nel considerarsi spagnola ed i genitori mi dicevano "alla pensione ritorno in Spagna", e sottolineo "ritorno", loro in realtà non c'hanno mai vissuto in Spagna, sono nati qui in Belgio, ma quel "ritorno" parla chiaro, per loro è come se avessero vissuto già in Spagna, è come se non fossero nati in Belgio, è come se fossero sempre stati di passaggio in Belgio, e lo stesso identico sentimento è stato trasmesso alla figlia. Ecco, io credo che le nuove generazioni, seppur figlie di emigranti, possano velocizzare questa fase o almeno non avere quella "patria mancata" così marcata, grazie al mondo globalizzato in cui viviamo, ad Internet, ai voli low cost, alle città multiculturali, ma poi dipende sempre dall'educazione, da quella "patria indotta", la mia amica spagnola, ops belga, ne è un esempio chiarissimo.<br />Immagino in Germania tu ne possa incontrare moltissimi di questi casi, in Belgio idem. Quando 3 anni fa ci fu l'amichevole Messico - Italia, giocata qui a Bruxelles, lo stadio era praticamente azzurro, ma sforzando l'orecchio si ascoltava in maggioranza dialetto strettissimo calabrese, campano, siciliano, con accento francese: la maggioranza era fatta di figli o nipoti d'emigranti, sapevano poco o niente dell'Italia di oggi, ma baciavano quel tricolore come fosse il sole (che non hanno in Belgio, e qui la metafora nasconde anche un altro sentimento, quello del sottolineare gli aspetti positivi della "patria mancata" che nel paese "ospitante" mancano, ovviamente quelli negativi si dimenticano.. se son nati qui ci sarà pur un motivo.. ).andimahttps://www.blogger.com/profile/15283912114012443518noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8384770454742778292.post-59949861743484865162013-03-21T11:16:49.617+01:002013-03-21T11:16:49.617+01:00Post da incorniciare. Di mio, ci aggiungo la parti...Post da incorniciare. Di mio, ci aggiungo la particolarità che questa venerazione per l'Italia imbalsamata della generazione precedente è propria solo degli emigrati italiani in Germania e nord Europa. Le generazioni dalla seconda in poi in tutti gli altri paesi mi sembrano molto più inglesizzate, americanizzate, francesizzate ecc.Anonymousnoreply@blogger.com