Così si decide che la solita insalata giornaliera oggi proprio non sarebbe andata giù né il panino del salumiere calabrese a pochi minuti a piedi dall'ufficio e allora si va nella stazione vicina, la più grande di Bruxelles, Gare du Midi, a vedere cosa ci sia in giro e si finisce in coda per una porzione di pasta, sì di quella pasta che ti servono in un recipiente di cartone (o di tetrapak, non saprei), quella pasta che molti italiani guarderebbero con occhi distaccati, con la puzza sotto al naso, con lo sguardo pontefice di chi accusa d'eresia. Ma l'aspetto e l'odore non sembrano male e allora che male c'è, si prova.
Mentre sei in fila un tipo sulla trentina ti fissa di lato, gli ricambi lo sguardo ma poi ti distrai altrove.
lui: Scusa - e a volte basta davvero soltanto uno scusa per capire da dove si proviene, quel tipo veniva di sicuro da Napoli e dintorni - sei italiano?
io: Come? - E pensi quanto facile sia leggerti la nazionalità sulla faccia - Sì, perché?
lui: Scusa, ho il treno che parte tra dieci minuti... non mi funziona più il bancomat e mi mancano giusto 5 euro per il biglietto, me lo puoi dare un euro per cortesia?
A quel punto sorrdi, perché quella filastrocca l'avrai sentita almeno un centinaio di volte ma in un'altra stazione, quella Centrale di Napoli, e non l'ascoltavi da almeno qualche anno e mai ti saresti aspettato di ascoltarla di nuovo soprattutto lì, a Bruxelles, in Gare du Midi, da un napoletano chissà come finito da quelle parti in cerca di spiccioli; e ti saresti quasi fermato e chiedergli perché, ascoltare la sua storia, magari capire i come, i quando, in che modo, ma avrebbe avuto poco senso e magari sarebbe stato un inutile monologo senza frutti. E allora sorridi, perché quella filastrocca ti ha riportato alla memoria tante cose, alcune amare altre davvero piacevoli che quasi lo ringrazi.
io: Guarda, lo so che non c'è nessun treno che parte tra dieci minuti - e cerchi di avere un'aria seria, ma tanto non ti riesce - ma tieni, ho giusto un euro, ecco qua.
lui: No, no, ma che hai capito, quello il treno parte per davvero! Grazie, grazie, ciao!
E scompare tra qualche passo dondolante mentre la fila che avanza e lo stomaco che brontola ti richiamano alla pasta, che poi in fondo non era mica tanto male e chi se ne lamenta, di quelle paste commerciale, di quel profano uso di pasta e cartone, magari a casa, da solo, chissà quante volte si sarà mangiato anche di peggio.
Mentre ti allontani rivedi il tipo della filastrocca approcciare un altro signore nella fila e ripetere la scena. La tentazione è troppo forte, qualcosa gliela devi dire.
io: Uè, ma il treno?
lui: Ah, ciao! Eh... l'ho perso, mannaggia, l'ho perso!
io: Ahahahaah, chissà quanti ne perdi ogni giorno, eh?!
E lui ti congeda con un occhiolino e un saluto con la mano, un po' se la ride un po' risponde al tuo sorriso. Ma guarda un po' - pensi - cosa ti può succede anche a Bruxelles!
9 commenti:
Ciao! E' successo anche a me anni fa, alla Gare du Nord e alla stazione di Namur. Ambedue le volte erano ragazze belghe e si rivolgevano esclusivamente alle donne. Difficile sottrarsi :-)
Quando mi ha chiesto l'euro non so perché ma sapevo già che si trattava di quella filastrocca, sì potrebbe essere stato tutto vero, mi sarei potuto sbagliare e cadere in uno spiacevole equivoco, ma il modo di approcciare non mi ha dato dubbi, sapevo già e la cosa mi ha fatto sorridere, un po' perché incredulo un po' perché non me l'aspettavo lì così, non so, un po' perché mi ha fatto ricordare tante cose quasi dimenticate che mi legano indissolubilmente a Napoli.
oggi è ancora così, solo che la stazione è un pochino più nuova a Napoli.
la prossima volta che ci passi non la riconoscerai, ci manchi un mesetto e cambia molto.
@Top
quando avevo un 16 anni ricordo, quindi 12 anni fa (mannaggia la miseria, 12 anni fa.. qua si invecchia eh!!), ebbi esperienze traumatiche alla stazione Centrale, ma sara' stato perché a certe cose non ero abituato e dovevo ancora smaliziarmi molto, venendo da un paesino del Cilento e ai primi impatti con metropoli e mondi differenti. Poi un'estate e molti fine settimana lavorando come "scattino" a Edenlandia e MagicWorld e fu come un corso di sopravvivenza;) in cui pero' ci si innamora anche della città!
Adesso sara' qualche anno che non ci metto piede, se l'hanno migliorata la cosa non può farmi che piacere. Anche se certi personaggi, sara' difficile che scompaiono e sono, come dire, anche "caratteristici", e non mi aspettavo proprio una cosa del genere li', all'improvviso, a Bruxelles, cosi', ma quell'approccio, quell'approccio avrei saputo distinguerlo a km di distanza!! Mi ha lasciato un sorriso incredulo per qualche minuto:)
eh si sono cose che ti colpiscono,uno non andrebbe mai a pensare che così lontano da casa ti possa succedere una cosa così :)
stranezze del mondo.
p.s. Zio Andima sei libero di sentire vecchio ma non coinvolgere noi Zii SuperGiovani :D
E' sempre piacevole leggere i tuoi post, ci trovo lucidità serenità e una misura, rara alla tua età, (hai l'età dei miei figli), che merita attenzione. Complimenti! ps
Dimenticavo: "last but not least" molto ben scritti! ps
@Top
No, no, ma io mi sento giovanissimo:) già zio ma giovanissimo ;) certo che se mia sorella e mio fratello vengono a sapere che son già zio secondo me rimangono un po' straniati, ma non per questo voglio dar loro fretta eh! :D
@Anonimo
Grazie, troppo troppo, finisce che mi monto la testa :) che qualche stupidaggine mi capiterà sempre di scriverla, ne son sicuro, e a quel punto vorrei i richiami così come i complimenti adesso!
be ... una volta c'erano anche al nord quelli che ti chiedevano 100 lire (poi diventati 1000 lire), adesso è da un pezzo che non se ne vedono più. Certo che beccarne uno all'estero è proprio uno spettacolo!
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