Le luci della città (viste da lassù)

Mentre l'aereo inizia a perdere quota nei quindici minuti che precedono l'atterraggio, venerdì sera, ecco Madrid che si avvicina alla virata, mille luci da lontano, al finestrino ipnotizzato, quando fuori la notte, nell'apparente silenzio, e quei bagliori interminabili, quei disegni splendenti d'estensoni umane nell'oscurità, la città che delinea le sue forme attraverso tinte elettriche e intermittenti, in un paesaggio quasi magico, che affascina ogni volta, ad ogni atterraggio, ogni destinazione, le luci della città si lasciano scrutare, nel loro incanto. E sarà perché con gli occhi le si vorrebbe raggruppare tutte in un solo sguardo, sarà perché mentre cento si spengono per alcuni istanti altre mille nascono veloci, ma quella danza frenetica, quel vibrare di luci e movimenti finisce sempre con l'ipnotizzare, quando nella mente il nulla, nessun pensiero, perché la mente si perde nelle luci della città, mentre la testa appoggiata al finestrino dell'aereo e l'aereo che ti porta lì, sempre più vicino, a scoprire la fonte delle luci, ad accenderne di altre.
Dicono che loro, le luci, attraggano per natura, attraggano perché lei, la luce, ricorda il sole al nostro subconscio, e lui, il sole, è la fonte di vita per ogni essere del mondo e allora noi, deboli istinti, ne siamo attratti, sempre, ovunque, come il seno ed il latte materno. E allora ti ammalia, la luce, perché la luce è vita, lo dice la scienza, (anche se poi quando nella notte in Libia s'avvisteranno i bagliori di nuovi bombardamenti, la luce sarà morte). E la scienza, impassibile, riesce a sgretolare anche quel momento di ipnosi al finestrino, quell'attimo di mente vuota, apparente, magari persa negli interruttori infiniti di quell'immagine lontana, delle luci della città, ogni luce una vita immersa nella propria macina quotidiana, mentre l'aereo ti avvicina ad esse, per prender parte al mosaico, muoverti nella danza e sembrare un'altra lucciola, lontana, alla prossima testa poggiata a un finestrino del prossimo aereo che sorvolerà le luci della città.

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