Come un sogno di follie venduto all'asta
Mentre la fila procede a rilento e c'è chi parla con l'amico al lato, chi riempie il tempo con qualche occhiata al cellulare e chi si guarda intorno alla scoperta di una piazza magari sconosciuta fino a quel momento, osservi le ragazze della piadina indaffarate a servire clienti a Parvis de St. Gilles ed il dj a lato che tenta d'intrattenere gli altri intorno, per la maggior parte italiani, attratti dall'iniziativa romagnola. I sampietrini bagnati dalla pioggia già passata velano la piazzetta d'una malinconia soffusa, quando la luce dei lampioni si riflette in qualche pozzanghera sparsa, di colpo ne rende nobile il colore, in un brillio innaturale che ne camuffa lo sporco vestito di nero, non quello proprio sotto ai tuoi piedi, dove la luce elettrica non può arrivare, filtrata dai ragazzi in fila, che forse nemmeno sanno di calpestare un mosaico altrimenti sicuramente più magico. Non lo sanno e ciò ne amplifica l'effetto, come se quei brillii fossero messaggi in una conversazione bisbigliata. E mentre la fila continua a rilento, in quell'isola italiana creatasi improvvisamente in una piazzetta di Bruxelles, c'è chi all'ingresso della metro fa suo un angolo per chiedere spiccioli alla fretta dei pochi passanti, più avanti c'è chi bagna qualche parola in un boccale di birra davanti un bar popoloso, quando una suora passa lenta con il suo velo d'epoche passate ed il fascino d'un sacrificio rispettoso. Poi all'improvviso il dj incauto cambia genere, il dj ignaro pesca un brano che mai avresti pensato d'ascoltare, in una piazzola di Bruxelles, la sua voce e quel sapore, di mare, di sud, si diffonde con naturale contagio: è Sfiorivano le viole, è Rino, lì, quasi fosse il suo ambiente ideale, ci son i sampietrini a far da cornice ed i riflessi a ricordar una pioggia d'estate, ci son le voci, tante, a recitare mormorii di spiagge e falò lontani, c'è l'uomo ed il suo angolo infreddolito a rappresentare quel finale sociale, immancabile, bestemmia e denuncia nella voce rauca del menestrello dimenticato. All'improvviso non è più Bruxelles, non lo sa il dj occupato a scegliere il prossimo brano da lanciare né la folla in fila attenta a decidere quale tipo di piadina provare, non lo sa nemmeno l'uomo e quel suo bisogno quotidiano nascosto tra le rughe delle mani, che non c'è più Bruxelles in quei pochi metri quadrati e non c'è grazie a una canzone, come un sogno di follie venduto all'asta.
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8 commenti:
Andima non si limita a guardare la vita ma scatta rapidi fotogrammi che poi traduce in parole, grazie ancora una volta! Er Tigre ;)
Rino ha sempre il suo perché´!
ps: meno male che si riesce a commentare di nuovo :)
Una delle più belle canzoni della musica italiana, ferocemente autobiografica all'inizio e con quel finale con cui solo un genio come Rino poteva uscirsene.
In tutta la mia vita non l'ho mai sentita mettere su in pubblico in nessuna occasione e per radio è rara a sentirsi. Forse la mettono solo all'estero?
Mi piace questo semplicissimo video che ha fatto questo giovane regista di Salerno http://www.youtube.com/watch?v=lXhwjrC53hw
@Er Tigre
bello il ruggito della tigre :D
@gatto
Poi ascoltarlo a Bruxelles quando non te lo aspetti, lascia davvero di stucco devo dire!
p.s.
incredibile, ho disattivato il captcha e in 12 ore ho già beccato due commenti di spam, per fortuna filtrati da blogger, però è vero che ultimamente il captcha s'era fatto troppo noioso. Grazie per la segnalazione:)
@sandrokhan80
se segui il link alla parola Rino trovi un altro post che dedicai completamente a lui.
Rino non lo si sente molto, ma lo si plagia abbastanza spesso (penso solo a Giusy Ferreri, per esempio). Di canzoni sua da citare ce ne sarebbero tantissime, io sono affezionato particolarmente a "ad esempio a me piace il sud" e "escluso il cane", ma volendo la lista non finisce più :)
Curiosità, ma l'evento della piadina dove lo hai beccato?
@Preferina
amica di Forlì + inviti via facebook :)
Be', allora la prossima volta metti un annuncio sul blog, che qui a sentir che c'era una piadinata e che io non ne sapevo nulla mi viene una sana invidia! ;)
@Preferina
eh, ma non vorrei far diventare il blog una lista di annunci di eventi, ci sono già diversi siti che lo fanno e il blog mi ha appena detto che non gradirebbe questa trasformazione. Magari, come avevo già pensato in effetti, posso mettere sulla destra un Google Calendar condiviso su cui postare eventi, ecco non sarebbe male. Dai, dammi tempo :)
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