La stanza
Quando muoveva gli occhi, nella stanza, si guardava intorno, parlava ed interagiva con gli altri, non se ne rendeva conto, era tutto normale, naturale per loro, lì da tante ore. C'era un sole luminoso fuori che tagliava qualche pennellata di nube mentre la finestra ne rifletteva una parte sul muro. Faceva caldo, si stava bene. Poi, dovendo rispondere ad una telefonata, uscì dalla stanza per qualche minuto. Attraversò il corridoio stretto che portava all'atrio dove c'era una finestra aperta e non appena l'aria stimolò il respiro a riempire polmoni e sangue d'ossigeno fresco, ecco che subito ebbe un sollievo intenso, come alzarsi da terra per qualche secondo, come viaggiare. Quando poi rientrò nella stanza, nell'instante in cui aprì la porta richiamando l'attenzione degli altri, un odore fortissimo s'impadronì dei suoi sensi. Quella stanza puzzava. Quella stanza puzzava, ma fino a qualche minuto addietro era seduto lì, senza saperlo, senza rendersene conto. Quella stanza puzzava, e tutti gli altri non lo sapevano, non potevano capirlo. Quella stanza puzzava e non ci fu modo di farlo capire agli altri, lo guardavano in modo strano, quasi li stesse offendendo, consigliò invano di aprire la finestra, di respirare aria nuova e intanto tratteneva il fiato, non riusciva più a respirare nella stanza né voleva abituarsi nuovamente a quell'aria allora ostile. Eppure qualche minuto addietro era stata la sua aria, ci respirava, parlava, interagiva, rideva, era anche la sua stanza. Ci stava bene. Allora uscì di nuovo dalla stanza, inevitabilmente. Alle sue spalle qualcuno si sentì offeso, qualcun altro disse che era strano, molti non capirono. Chiuse la porta e andò via. Sulla porta c'era scritto "patria", lui lesse "Italia" scuotendo il capo, con ancora un rigurgito amaro di quell'odore stagnante in gola, ma anche con tanta voglia di respirare aria nuova.
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3 commenti:
Appena arrivata a Roma da Bruxelles!
Al ritiro bagagli un signore belga mi ha chiesto indicazioni per raggiungere la stazione Termini.
Gli risposto che c'è un treno oppure una navetta bus.
Usciti dal terminal 3 ho constatato che sia l'ascensore che le scale mobili non funzionavano! E avevamo bagagli troppo pesanti per trascinarli su per le scale.
Mi vergognavo troppo di fargli attraversare l'intero aeroporto, dal T3 al T1, nella speranza che lì i mezzi elevatori funzionassero. Per cui gli ho consigliato di prendere la navetta bus. Avrebbe fatto prima!!!
P.S. io sono arrivata fino al T1 dove ho trovato un ascensore che funzionava, ... naturalmente ho perso il treno per pochi secondi!
Enjoy Brussels!
Bellissimo post, davvero, si capiscono molte cose (ma, in realtà, io le sapevo già)
Bello. Grazie... :-)
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