Indicatemi la via, please

Oggi e' un giorno triste: la libertà di informazione in Italia ha subito un altro attacco, diretto, esplicito, riluttante se pur attraverso procedure legali che non hanno dato ancora verdetto ma certificano di fatto la volontà di ridurre critiche, domande, opinioni, espressioni. Il nano questa volta si sarà fatto prendere dalla sua intolleranza, dalla sua smania di potere, dal suo vittimismo banale ma continuo, denunciando un giornale per dieci domande inesorabilmente pubblicate da più di un mese, cui nessuna risposta e' stata data, ma la sola attenzione di ricorrere a vie legali. Non ce l'ha fatta ad ignorare, come fece al G8 snobbando i giornalisti stranieri e cercando di camuffare il tutto in una perfezione palesemente fittizia. Non ce l'ha fatta, questa volta e' esploso. Per la prima volta nella storia dell'informazione italiana gli interrogativi di un giornale finiscono davanti a un tribunale civile. Non e' una novità: la censura e l'occultamento sono da sempre le migliori armi del nano nella sua ascesa e mantenimento del potere, da quando la televisione pubblica e' diventata una succursale di quella (sua) privata ed il popolo italiano viene cibato di notizie innocue, falsate, nascoste. Cosi' leggi personali, processi per corruzione, attacchi da stampa internazionale, sono passati senza lasciar eco nelle case degli italiani e l'Italia diventava l'unica anomalia in Europa, dove un premier può manipolare persone, leggi, informazioni, al solo scopo di arricchimento e potere.

La situazione non si risolverà sicuramente da se' e anche se il nano desse le dimissioni (evento impossibile), nuove classe politici difficilmente riporterebbero alla normalità leggi e decreti spesso alterati per favoreggiare se stessi, difficilmente andrebbero contro i propri interessi (gli interessi del popolo sono tra le ultime priorità). C'è chi invoca alla rivoluzione, alla rivolta come soluzione unica e necessaria per ristabilire un governo giusto (?), rompendo la cupola di vetro costruita intorno all'informazione, alla mentalità italiana. Ma una rivolta e' spesso causa del disfacimento di un paese e alla fine dopo i vinti, son pochi i vincitori. C'è chi spera al suo decesso, aggrappandosi all'età non certo giovanile, ma non e' tanto la persona il problema, quanto il complesso politico e sociale che ha permesso tali avvenimenti. C'è anche chi lo sostiene per un Nobel per la pace, ma la follia si sa, conosce tante vie per manifestarsi. C'è chi invoca l'aiuto dell'Europa, soprattutto in casi come questi, in cui le accuse e gli attacchi alla libertà d'informazione son cosi' pubblici e sfrontati che l'opinione internazionale non può non intervenire. L'opinione, appunto.

Magari se il trattato di Lisbona entrasse in vigore, centralizzando più potere nel parlamento europeo, qualcosa davvero potrebbe cambiare e allora su Irlanda, vota Si' al prossimo referendum. Ecco, il referendum del trattato di Lisbona in Irlanda, da ripetere perché il primo No non andava bene al governo e all'Europa: scelta democratica ripetere un referendum ignorando ciò che il popolo ha precedentemente e legittimamente votato? Beh, in Italia cosi' come in tanti altri paesi europei non c'è stato nessun referendum, e' tutto passato senza interpellare il popolo e forse per una volta la lega aveva ragione, nel chiedere un referendum, nel dubitare sul trattato, cosi' come adesso dubita la Germania, perché centralizzare il potere lontano dai bisogni dei singoli popoli rischia di aver effetto contrario, perché solo un “popolo europeo” potrebbe legittimare la Costituzione, ma in realtà un “popolo europeo” non esiste; e allora su Irlanda, vota No al prossimo referendum.
E allora se una rivoluzione e' poco auspicabile, se la morte e' la speranza degli ignavi, se l'Europa non può fermare questo disfacimento di una nazione vittima di fame di potere, corruzione e disinteressamento, qual e' la via di salvezza?

13 commenti:

Zax (Andrea) ha detto...

che post amaro ... Communque, in merito al Cav , la cosa che più mi stupisce è che chi l'ha votato lo voterà comunque :-( questa è la realtà ...
A volte sono senza parole, sul serio.

alla prox

Andrea

Biagio ha detto...

riguardo alla Germania, lo ha bloccato la consulta federale, e si tratta sostanzialmente di integrarlo con una nuova legge... i tedeschi sono europeisti convinti, dubito fortemente che non lo votino

Biagio ha detto...

Quanto al discorso se siamo o no europei, forse anche 150 anni fa c'era da chiedersi se eravamo o meno italiani...

Personalmente, il trattato di Lisbona lo vedo uno strumento potente, e in quanto tale è chiaro che fa paura. Ma la strada è quella e forse tra 150 anni ci sentiremo tutti un po più europei.

Su Berlusconi, ahimé... c'è proprio poco da aggiungere :(

Belguglielmo ha detto...

Ma il trattato non è una costituzione! Non farti fregare da quel post di Donchichotte, non ne imbrocca una!

andima ha detto...

ammetto che son andato forse un po' troppo OT con il trattato, ma avevo delle considerazioni anche a riguardo e le ho sparate mentre pensavo ad una via di salvezza. Questa mattina la stampa mondiale e' indignata per la denuncia del nano, che dovrebbe dimettersi, abbandonare l'incarico; e' ovvio, non lo farà, per questo pensavo ad un intervento dall'esterno, perché dall'interno nulla cambierà e tra una settimana l'atmosfera diventerà la solita indifferenza, con lui ancora al potere. Ultimamente pero' alcune cose stanno cambiando, la chiesa (amico politico) si sta ribellando, i giornali esteri non ne possono più, l'opinione pubblica sta cambiando e lui e' cosciente di tutto ciò, sta perdendo terreno, e forse in preda al panico di un settantenne viagrizzato si lascia andare a gesti come questo della denuncia.

La descrizione pubblicata oggi su Repubblica sintetizza tutto:

"Chi abusa del suo potere, prima o poi, non tenterà più di affermare il principio della propria legittimità e mostrerà, senza alcuna finzione ideologica, come la natura più nascosta di quel potere sia la violenza, la violenza pura. Sta accadendo e accade ora a Silvio Berlusconi che, da sempre, dietro il sorriso da intrattenitore occulta il volto di un potere spietato, brutale, efficiente."
[Articolo qui]

vinzInBxl ha detto...

Quello che sta vendo fuori dalle inchieste di Palermo è inaudito. Si sta scoprendo che la seconda repubblica è figlia di una trattativa tra mafia e politica dell'epoca. Si sta scoprendo che il sigillo di questa trattativa si chiama Berlusconismo.
Io invece sto scoprendo la vergogna di condividere l'origine del passaporto con 20,30,(40?) milioni di 'cittadini' (in realtà andrebbero chiamati sudditi, servi, sguatteri...) che ritengono tutto ció normalissimo.

andima ha detto...

vinz non voglio giustificare, sia chiaro, ma e' dato di fatto che milioni di italiani non sono a conoscenza di tutti i crimini commessi dal nano e dal suo circondario, la manipolazione dell'informazione e' da sempre la sua arma migliore, gestendo tre reti private e tre pubbliche, occultando notizie, cibando le nuove generazioni di programmi di intontimento, possedendo aziende editrici, giornalistiche, il suo potere mediatico e' senza paragone in Europa. Se faccio una semplice conta, in famiglia siamo 5, togliendo me e mio padre, gli altri 3 non sanno nulla di tutto l'accaduto degli ultimi 3-4 mesi, figuriamoci degli ultimi 5-10 anni, ma rimangono pur sempre 3 voti, 3 voti rubati o 3 voti buttati in un giudizio incompleto. E quanti ragazzi coinvolti nell'estate del mare e delle spiagge non son affatto al corrente dei voli di stato, delle escort, della finta morale, delle denunce? Il giorno in cui Mills e' stato condannato per corruzione, i telegiornali italiani trasmettevano questo:
http://www.youtube.com/watch?v=-lEQ3FpBhks

che e' solo un esempio di come la notizia non arrivi nelle case degli italiani, di milioni di loro, e quello che arriva e' un'immagine distorta della realtà, abilmente manipolata dal nano e dalla sua combriccola, mostrandolo come il salvatore del disastro dell'Aquila o l'abilissimo direttore d'orchestra di un G8 che invece ha mostrato al mondo tutta la sua pochezza, ma non agli Italiani.

Anche (e soprattutto) per queste motivazioni pensavo ad un intervento dall'esterno, perché l'interno e' sotto una cupola di vetro, costruita con maestria in anni di menzogne e occultamenti.

vinzInBxl ha detto...

Il discorso sul referendum iraldese invece non mi trova molto d'accordo.

Non trovo molto democratico nemmeno che 200mila irlandesi abbiano il diritto di decidere il futuro di 400 milioni di Europei.
Trovo assurdo che un solo paese possa ancora avere il diritto di bloccare le decisioni di altri 26.
Soprattutto quando si parla di un paese che deve tutto all'Europa.

Basti ricordare che l'Irlanda ha ricevuto fondi strutturali fino al 2006 per un ammontare pari al 6% del PIL (!). Sono stati bravi ad utilizzarli, va riconosciuto, ma li hanno comunque ricevuti.

Che l'80% del boom irlandese deriva da investimenti stranieri in particolare multinazionali USA. Questi investitori erano interessati al rachitico mercato irlandese o ad utilizzare il paese come porta d'accesso al ricco mercato europeo?

Si devono ritenere fortunati che l'Europa gli dia un'altra possiblità e non li abbia messi alla porta dopo il primo NO.

Ricordo degli intervistati Irlandesi giustificare il voto negativo dicendo, non abbiamo capito e quindi votiamo NO. Ma se tu non capisci una cosa non voti NO, ti documenti, se non vuoi documentarti voti scheda bianca ma non voti NO. Aberrante, in passato gente ne è morta per consentire a questi esseri di godere del diritto di voto.

Nella costituzione Italiana che era ancora in vigore negli anni 80 era espressamente vietato indire referendum su trattati internazionali a testimonianza della lungimiranza dei costituenti italiani.

andima ha detto...

un attimo vinz, non voglio neanche giustificare gli irlandesi, sia chiaro, ma quando dici

> Non trovo molto democratico nemmeno che 200mila irlandesi abbiano il diritto di decidere il futuro di 400 milioni di Europei.

ora e' vero, il futuro di 400 milioni di europei dipende dalla loro scelta, ma se avessero votato Si ed un altro stato No, la scelta ora dipenderebbe da un altro popolo o se non da un popolo da pochi politici seduti ad un tavolo, in caso non si fosse deciso per il referendum.
Il problema se vuoi, torna ad essere quello di un popolo cosciente di ciò che accade intorno, che non subisca o almeno sia informato su quello che sta per subire o che venga deciso.

La realtà pero' dice che ora tocca a loro e che il futuro di una certa Europa dipende dalla loro scelta, e' vero. Probabilmente il trattato conviene ad alcuni stati membri e non ad altri, proprio perché tra Irlanda e Grecia, tra Italia e Svezia, tra Portogallo e Polonia, i bisogni e gli interessi sono cosi' diversi da lasciar pensare che un accentramento del potere non può far contenti tutti; da qui nasce la domanda, se davvero esiste un popolo europeo, soprattutto ora che il governo Italiano se ne distacca sempre più delineando questa anomalia, spero destinata a finire.

vinzInBxl ha detto...

Sull'Europa sono d'accordo con te quando dici che non esiste ancora un popolo europeo.
Esistono problemi europei peró, immigrazione, riscaldamento globale, regole finanziarie, mafie..chi più ne ha più ne metta. Pensare di risolverli a livello di singolo paese è utopistico. Per cui se un super stato europeo è prematuro un rafforzamento dell'Europa è necessario e non puó essere bloccato da uno, due o anche tre paesi.

Poi insomma trovo molto inadeguato l'utilizzo dello strumento referendum su questioni cosí complesse. Si chiede un giuduzio a chi non è assolutamente nelle condizioni di poterlo dare.
Niente contro l'Irlanda che è un paese che adoro ma nella questione del trattato di Lisbona ha vinto la facile demagogia.

Italia. Anch'io ho spesso utilizzato questo argomento per difendere il paese quando uno straniero si chiede stupefatto come tutto quello che avviene in Italia sia possibile. Gli italiani non sono informati, gli dico. Ma diventa sempre più una difesa d'ufficio. Perchè diciamocela tutta. Come mai tu, io, gli altri bloggers riusciamo comunque a sapere le cose? Significa che se uno vuole le informazioni le trova. C'è internet, ci sono le parabole.
Questa giustificazione comincia ad essere una foglia di fico che copre sempre meno.

andima ha detto...

ammetto che non posso darti torto, la foglia di fico davvero copre sempre meno, hai detto bene. Se tutti i giornali del mondo sono indignati, vuol dire che questa volta il nano l'ha davvero fatta grossa, vuol dire che il popolo italiano dovrebbe essere in rivolta e scendere in piazza a chiedere che si dimetta, ma non accade e ho la paura che il tempo a breve faccia dimenticare anche tutta questa vergogna, cosi' internamente tutto ritornerebbe alla "normalita'" mentre esternamente verremmo considerati sempre piu' come un'anomalia ed isolati come e' giusto che si isoli qualcosa che si disinteressa ai propri mali e continua, per inerzia o per egoismo, ad andare verso il baratro. Eppure questa volta, sara' la speranza, sara' la somma di tutta una gravita' di eventi, questa volta qualcosa si dovrebbe davvero muovere..

sull'Europa, si' anche io sono sempre titubante sui referendum, e' vero, il popoplo non e' in condizioni di scegliere su molte decisioni dalle conseguenze importantissime, ma ragionando cosi' si ipotizza che chi sta al governo, al tavolo delle decisioni, pensi poi agli interessi del popolo (tutelandolo dalle loro possibili decisioni errate) e non a quelli privati o di partito. Questo in generale, ovviamente.
Nel caso specifico, l'analisi sul No dell'Irlanda e' molto complessa e non vorrei andare troppo OT, nel post ho linkato alcune fonti di chi magari ha trattato piu' a fondo l'argomento, ma e' vero, ora ad ottobre si ritrovano a decidere per un intero continente, un po' paradossale viste le motivazioni che hai gia' evidenziato nel commento, ma sono abbastanza convinto che ad ottobre uscira' un Si', altrimenti ne vedremo delle belle.

pedro ha detto...

"pessimismo e fastidio"

andima ha detto...

giuro che e' l'ultima volta che "embeddo" un video di Repubblica in un post, ogni volta che apro la pagina parte lo spot di sta nissan nuova che mi irrita non poco!