Recentemente quando la mattina esco di casa imbalsamato tra sciarpa e guanti, il prato del giardinetto di fronte e' a chiazze bianche e verdi, ricoperto di un sottile manto di ghiaccio formatosi durante la notte cosi' come sui tetti delle case, basse non più di quattro piani e caratterizzate dai loro tagli netti in verticale, una sul fianco dell'altra, come in fila stretta e ammucchiata, come agli attenti davanti ad una strada sempre poco trafficata. E se le temperature son scese sotto lo zero da diversi giorni, le strade invece si riscaldano di addobbi natalizi, quasi in ogni piccola piazzola spuntano pini a festa o colori e luci sugli alberi già presenti da decenni, testimoni di evoluzioni della capitale di un'Europa in cerca di identità, mentre dalla facciata est della commissione europea, il palazzo Berlaymont, si stende il telone enorme degli auguri di buone feste in tutte le lingue del continente.
Le vetrine repentine cambiano attore nel giro di pochi giorni, da San Nicolaus si passa al più commerciale e globalizzato Babbo Natale, dalla santità dedicata per lo più ai piccoli si passa al padre comune rosso di coca cola. Cosi' i bambini belgi faran scorta di regali, i più fortunati e speranzosi che avran inviato una lettera a St Nicolaus riceveranno dalle poste belghe una scatola di cioccolatini: anche qui come in tanti altri paesi le letterine ai protagonisti del Natale non vengono cestinate ma raccolte con cura e alla prime migliaia si inviano anche delle praline, in fondo siamo nella patria del cioccolato:)
Durante i fine settimana e' praticamente impossibile passeggiare per la Grand Place ed alcune vie del centro, tra la folla di turisti immancabili e la marea di acquisti da fare, regali da inventare, soldi da spendere per la sola soddisfazione di un sorriso magari stimolabile con molto meno. Meglio un bicchiere di vino caldo, in uno dei mercatini allestiti, e lasciare che il fiato incontri il gelo a disegnare la solita nuvoletta di vapore e pensieri, mentre orecchie e naso si fan rossi per il freddo senza sosta e la mano cerca altra mano, per compagnia, per calore, per benessere, ah eccola, ora sto già meglio.
4 commenti:
Come sempre... un gran piacere leggerti! Ci vediamo presto.
nei mercatini di natale(credo siano un'usanza mittleuropea, se non austriaca) di brno, invece del solito vin brulè, in versione ceka(con miele), ho imparato ad apprezzare i churros, biscotti fritti spagnoli, da intingere in ottima cioccolata calda.
l'atmosfera è magica, fanno dimenticare il freddo, qui nevica!!! brrrrrr
@Marco
grazie:) ci vediamo prestissimo;)
@pedro
i churros li devi provare in Spagna! Se vuoi ti dico pure dove puoi mangiare i migliori di Madrid!;)
oggi in poche ore qui siamo arrivati a 6cm di neve :S
bello il finale.. :)
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