Ma che davvero per la nuova legge controesodo, così, di colpo, adesso tutti gli italiani all'estero decideranno di tornare? Per quelle righe acclamate come un regalo di Natale, come una presa di coscienza, come un atteso passo verso il rientro di quella massa di cervelli in fuga, capitale economico in uscita nei conti dei numeri e del progresso? Peccato che, quel decreto, venga proprio da una classe politica che fino a pochi giorni prima aveva dimostrato per l'ennesima volta la sua materia prima, la sua corruzione, la sua svendita fisica e morale; peccato che ad eleggerla sia stato proprio quell'insieme gelatinoso d'insani rappresentanti della democrazia e detentori del volere degli italiani, sì proprio loro, e anche di quelli emigrati.
Ma che davvero per la nuova legge controesodo, così, di colpo, adesso tutti gli italiani all'estero decideranno di lasciare tutto quello creato altrove in anni di sacrifici, battaglie, compromessi, sconfitte e soddisfazioni? Come se di colpo bastassero tre anni di benefici fiscali a cambiare un paese, una mentalità, un'attitudine culturale, un equilibrio sociale che magari fu davvero causa della partenza, della valigia e dell'emigrazione? O bastano davvero tre anni di sgravi fiscali per ridurre di colpo l'equazione di benessere risolta in un altro posto, per disincantare piaceri ed emozioni scoperte in qualche altro intorno nel mondo e richiamare alla patria, al portafoglio e la dichiarazione dei redditi? Peccato che una legge non è magia e anche se ci sarà quel 30% in meno per lei, quel 20% in meno per lui, fuori per la strada, in ufficio o in coda alla posta, sarà esattamente lo stesso e se s'era lasciato per cambiare, il controesodo cambia poco.
Ma non sarebbe stato più utile ed efficace un cambiamento più pratico e reale, una bella dimissione di massa, una rinuncia di chi è colluso con la mafia, di chi ha cambiato parte ignorando l'elettorato dimenticato, di chi sa gridare solamente al razzismo e l'intolleranza, di chi lascia crollare mura antiche pompeane, di chi vorrebbe arrestare già nella culla chiunque domani possa scendere in piazza e gridare al dissenso, di chi s'inchina alle istituzioni medioevali e papali e chi sorride davanti all'ennesimo plastico di Vespa o detta le notizie di propaganda e insipidità ai telegiornali unilaterali, ecco, non sarebbe stato un miglior regalo di Natale?
Ma che davvero gli italiani all'estero non aspettavano altro che qualche soldo in più in Italia per tornare a casa, rientrare nei confini di lingua e sole, volare indietro e non lasciare più pasta, pizza e busta paga? E tu, tu davvero tornerai ringraziando col sorriso il controesodo? Io no, ma quel provvedimento è diventato l'ennesimo pretesto familiare per rinforzare la classica domanda "ma quando torni?" perché adesso ci sono anche gli sgravi fiscali, c'è la coscienza delle cose, il governo ti aiuterà a rientrare (ma chi aveva chiesto aiuto? Ha bisogno d'aiuto chi è in difficoltà non chi sta bene altrove... ) e più che un regalo è servito ad inquinare umori altrimenti migliori. Succede anche questo, il giorno di Natale.
28 commenti:
Devo dire che ho letto di questa cosa e ci stavo riflettendo un attimo. Personalmente non tornerei solo per questa cosa, appunto perché come dici tu, è il contorno che non va, la qualità della vita che puoi avere fuori.
Ma immagino che questo provvedimento possa essere interessante per manager di un certo livello. Ovvero chi si è fatto all'estero e potrebbe così iniziare una carriera con posizione già elevata in Italia. Guadagnerebbe tantissimi soldi in più, ed in fondo se sei molto ricco l'Italia non è un posto cattivo per vivere. Ma è anche un provvedimento molto ingiusto e classista se uno ci pensa.
Se torni con uno stipendio basso ci guadagni poco, ma al contrario diventa molto vantaggioso.
Ovviamente parlo solo di grandi multinazionali, perché in piccole aziende in Italia non è certamente la competenza a vincere.
@gatto
hmm probabilmente hai ragione, magari conviene a chi aveva già l'intenzione di un ritorno, a chi magari era sulla soglia e aspettava proprio uno stimolo del genere, e con una certa posizione sicuramente aiuta di tanto, gli sgravi fiscali non sono banali, anche se per soli 3 anni (poi torna tutto come prima).
Quello che mi piace del provvedimento è che non è aperto soltanto ad italiani ma a tutti i comunitari che abbiamo vissuto almeno due anni in Italia e siano poi andati all'estero per almeno altri due anni: mi sembra già una bella apertura verso gli stranieri, se pensiamo al governo in carica e alle sue politiche a riguardo. Quello che non mi piace è venderlo come consapevolezza e addirittura pensare che possa essere una soluzione al problema, come un grande regalo di Natale per tutti gli italiani all'estero.
Una leggina non è magia, soprattutto se viene da una certa classe politica.
buon natale!
Ciao Antò :)
Cosi come non tutti emigrano per le stesse motivazioni, non tutti tornerebbero con gli stessi incentivi (e.g. soldi piuttosto che cultura).
C'è chi è emigrato in Svizzera dopo aver preso delle pesanti multe dal fisco italiano.
E c'é chi è rientrato in Italia per una legge. Ad esempio, ce n'era una per il rientro dei cervelli in accademia (dovrebbe esserci ancora), e ci sono stati diversi ricercatori che hanno provato a rientrare con questa legge. Non tutti ci sono riusciti, ma (se non erro) noi due ne conosciamo uno a Salerno.
Riguardo al finale, io ti capisco - ma tu cerca di capirli! Anche a mio padre brillano gli occhi al solo pensiero del rivedere in Italia il suo figlio emigrante.
Buon Capodanno e Buona Spagna!
passerà anche questa... Buon Natale, in ritardo! :)
@chechi
buon natale anche a te, anche se in ritardo:)
Ah, da domani sarò nella tua Madrid per tutta la settimana!
@Biagio
sì sicuramente, motivi di emigrazione e di rientro sono sicuramente diversissimi e dipendono sempre dai propri compromessi, il post generalizzava un po' contro quei titoli di alcuni giornali e quelle dichiarazioni di alcuni politici tipo "questo è il regalo di Natale per tutti gli italiani all'estero", come se bastasse una leggina a risolvere tutto o a mettere in discussione di colpo il benessere creato altrove. Cmq, come sempre, sono compromessi, sono sicuro che ci sarà qualcuno a cui quel ddl faccia comodo, magari chi era in bilico proprio sulla decisione di un ritorno o chi, come diceva gattosolitario, rientrerebbe con una certa posizione e quegli sgravi fiscali fanno sicuramente comodo.
Io personalmente non lascio lavoro, città, conoscenze ed equilibri per un 20% di benefici per 3 anni, ma magari c'è chi esulta a quella notizia e trova sorriso, perchè no.
@StE
buon Natale anche a te, in ritardo anche io, ma tanto se si festeggia la santa nascita siamo tutti in ritardo incerto e se invece si festeggiano le feste, siamo in tempo per un'altra settimana:)
parte di questo post è stato pubblicato qui su Italians, la rubrica curata da Beppe Servegnini sul sito del Corriere della Sera.
Ma quel commento da maestrina con la penna rossa lo ha scritto lui?
Non c'e' modo di replicare?
severgnini non ammette repliche.
gli puoi scrivere un altra lettera e caso mai vuole ti pubblica e forse ti risponde.
sì è vero, nessuna replica e in più decide lui il titolo e cosa togliere dal testo inviato, cambiando spesso il senso di un'intera lettera o togliendo punti salenti e per l'autore magari importante. Insomma, modi un po' bruschi che spesso mi hanno fatto passare la voglia di inviare lettere, poi ogni tanto ci ripenso e invio qualcosa, però è evidente che fa tanto la morale, ma alla fine dovrebbe migliorare e di molto il suo forum Italians - come lo chiama lui - che di forum propriamente definito non ha molto!
No perche' se e' vero quello che ti ha risposto la riforma e' una fregatura ancora piu' grossa.
Cioe' se per esempio hai un alliquota del 35% ti diventa 30%.
Ma per avere un alliquota superiore al 30% devi guadagnare piu' di 28K lordi annui.
Cioe' lo sconto non lo prende praticamente nessuno!
Siamo seri questa riforma serve solo per far fare un titolo a Minzolini, e a quanto pare al Corriere della Sera.
Del resto e' un vezzo senile dei sedicenti liberali. Uno sgravio fiscale e i problemi del mondo spariscono.
Io comunque Severgnini non lo reggo
Aspetta, le legge dice che verrai tassato solo sul 30% del tuo attuale guadagno, sono un sacco di soldi. Ad esempio uno stipendio annuale di 100.000 Sek (medio per un dirigente di una multinazionale), vuol dire che sarai tassato solo su 30.000 euro i primi tre anni. Sono tantissimi soldi, ma ovviamente se hai un buon lavoro.
Ps: ovviamente parlavo di euro in entrambi i casi :-)
Chiedo venia. Avevo capito Male. Effettivamente il risparmio è consistente.
Resta il fatto che chi ragiona in prospettiva va aldilà di un orizzonte di due o tre anni.
e c'è da aggiungere anche che la legge afferma che se poi dopo meno di 5 anni lasci di nuovo il paese, devi tornare tutto il denaro risparmiato:
"Il beneficiario degli incentivi fiscali di cui all’articolo 3, comma 1, decade dal diritto agli stessi se trasferisce nuovamente la propria residenza o il proprio domicilio fuori dell’Italia prima del decorso di cinque anni dalla data della prima fruizione del beneficio. In tal caso si provvede al recupero dei benefıci gia` fruiti, con applicazione delle relative sanzioni e interessi"
da qui
Incentivi o non incentivi io in Italia non ci torno punto. Ventitré anni di Inghilterra sono troppi, tanti, sono cambiato purtroppo, il sistema Italia, senza tanti giri di parole, è troppo colluso perché pensi di tornarci a vivere.
Cosa gli dico ai miei figli andiamo in Italia troverete un bel lavoro, non vi preoccupate se quando attraversate la strada le macchine non si fermano davanti alle strisce pedonali, non vi preoccupate se al governo c'è un mafioso che si chiama Berlusconi e dei politicanti che sono come dei poeti tante belle parole e pochi fatti.
Tranquilli ragazzi destra o sinistra o centro la minestra è sempre quella; mi domando un Paese che taglia i fondi alle università e alla cultura che futuro potrebbe dare a un ragazzo....NO, NO sentite cari connazionali in Italia ci vado tre mesi l'anno (periodo estivo) viverci permanentemente per me e i miei ragazzi sarebbe un suicidio....sto bene dove sono, amo il mio Paese natale, lo penso spesso, mi fa soffrire ma tornare NO!...una volta che scopri un sistema equo tornare nella confusione è molto difficile.
Ad ogni modo per me parlare di politica italiana equivale alla disperazione. Tornerei solo se c'è una rivoluzione ovvero tutti, dico tutti, gli attuali politici sia di destra che di sinistra sono esiliati in pratica uno scenario impossibile quindi meglio restare dove siamo.
Dimenticavo Buon Anno a tutti.
P.S. Secondo me Severgnini è solo una persona arrogante e antipatica, credo che l'unica cosa che gli stia a cuore sia vendere più libri possibili. Si tenga ben stretto il forum "Italians"; avete notato che almeno il 70% delle lettere pubblicate sono amici, conoscenti e chi compra i suoi libri? Da buon italiano non si smentisce ....onestemente non potrebbe fregarmene di meno...saluti
@Anonimo
Grazie per aver condiviso la tua esperienza ed il tuo punto di vista e buon anno anche a te!
Su Servegnini mi trovi in parte d'accordo, ma nonostante tutto Italians resta un canale di incontro abbastanza stimolante, attraverso la dozzina di lettere che finora mi son state pubblicate son entrato in contatto con un sacco di italiani all'estero, da ogni parte del mondo, e spesso ne sono nate piacevoli conversazioni via email, quindi probabilmente continuerò a inviare lettere nel futuro (anche se ne sto preparando una con la definizione di forum giusto per spiegare a Servegnini che il suo non è affatto un forum ma uno spazio personale).
Ciao Andima,
Non mi sento il detentore della verità assoluta, sono una persona che non le manda a dire, se penso qualcosa la dico senza troppi giri di parole. Non ho mai scritto una lettera a Servegnini, mi interessa solo leggere le lettere di altri italiani sebbene la mia opinione relativo al clientelismo Servegnino non cambia.
Spero che non sia freinteso, quando dico: "sarebbe un suicidio per me e i miei ragazzi", in realtà non ho mai detto ai miei figli che l'Inghilterra è perfetta e l'Italia è l'inferno.
Saranno loro ad arrivare alle loro conclusioni, personalmente, non influenzerò mai il loro pensiero politico o opinione personale su qualcosa in quanto le opinioni e le conclusioni sono frutto di esperienze personali.
Spero solo che apprendano il meglio dei due mondi.
Salutoni
Proviamo a fare un esempio pratico (uomo lavoratore dipendente a tempo ind. con 26000 euro lordi annui di stipendio):
(ESEMPIO NORMALE senza AIUTO)
Lordo Annuo 26.000,00 €
INPS 2.548,00 €
Imponibile 23.452,00 €
IRPEF 5.732,04 €
Netto 17.719,96 €
(ESEMPIO CON AIUTO del DDL)
Lordo Annuo 26.000,00 €
INPS 2.548,00 €
Imponibile 7.800,00 €
IRPEF 1.794,00 €
Netto 21.658,00 €
Differenza NETTA annua 3.938,04 €
Differenza NETTA mensile su 13 mensilita' 302,93 €
Fra
@Anonimo
ci mancherebbe, qui nessuno pretende di esser detentore della Verità, qui ci scambiamo opinioni ed esperienze, spero sempre in modo civile:)
Le critiche all'Italia ci stanno così come ci potrebbero stare le critiche all'Inghilterra, ognuno riesce a trovare il suo equilibrio dove meglio può soddisfare i propri compromessi personali. Certo, quando si cambia si ha la possibilità di fare dei confronti, ma anche i confronti spesso non possono essere applicati al 100% perché dietro un modo di fare o un modo di vedere le cose c'è così tanta storia, cultura, radici differenti che si finisce col perdere ciò che sia giusto o sbagliato e vedere soltanto cose "diverse". Tendenzialmente ognuno cerca di cambiare per migliorare, ma è pur sempre un miglioramento personale, secondo i propri compromessi.
Detto questo, un po' politically correct, un po' con le mani di piombo, sono tante le cose che andrebbero migliorate in Italia e mi trovo d'accordo con te su diversi punti, ma se c'è ancora chi riesce a sorridere e vive bene lì, allora vuol dire che si possono ancora soddisfare propri compromessi personali. Personali, appunto, ecco perché molti son andati via.
Per quanto riguarda le generazioni future, sì mi auguro anche io che apprendano il meglio dei due mondi, quello sarebbe l'approccio perfetto!
@chiccho
grazie per l'esempio reale, adesso almeno abbiamo una misura realistica dei benefici apportati da questo ddl. A conti fatti, se qualcuno era in bilico o aveva già deciso di tornare in Italia, beh il ddl gli calza a pennello e ne approfitterà volentieri. Mi chiedo però quanti, di quelli che non avevano pensato ad un ritorno, quanti cambieranno idea grazia a questo ddl.
Ciao Andima,
Sicuramente il nostro confronto sarà sempre in termini civili :) ci mancherebbe.....ti ho spedito un email, leggila se hai il tempo potrebbe aprirti nuovi scenari professionali ed economici. Buona giornata
Salutoni da Ashford
Io ho scritto una lettere a Severgnini sullo stesso tema, a firma Sibilla Genova. È stata pubblicata proprio oggi. Oltre a esprimere la mia "certezza" sul fatto che pochi rientreranno, esprimevo anche le mie perplessità circa quanto sia ingiusto nei confronti di chi, invece, si è fatto il mazzo tutti questi anni in Italia a lavorare e a tirar la carretta. Esempio mio fratello ingegnere che ha raggiunto un certo riconoscimento solo alla soglia dei 40. Ecco, vedersi magare affiancato da un collega che a parità di competenze "guadagna" di più, beh... sa un po' dell'odiosa parabola del figlio prodigo.
Tuttavia ho ricevuto qualche lettera: un paio di donne che avevano deciso di rientrare, pare proprio grazie a questa legge e uno che si identificava con il caso di mio fratello e condivideva l'antipatia per il figliuol prodigo... Ci avevate pensato?
@Anonimo
grazie per l'email, ci pensero' di sicuro;)
@Sibilla Genova
Anche alcuni miei amici in Italia mi avevano fatto notare lo stesso, c'e' da dire che le agevolazioni non sono in eterno ma solo per 3 anni e (giustamente) da ritornare se nei 5 anni successivi si decide di lasciare di nuovo il paese. Tre anni possono rappresentare si' una differenza con chi ha sempre lavorato e sudato in Italia, ma sono solo tre, sono un richiamo, una specie di "dai, se tornate vi aiutiamo, per un po'", perche' alla fine siam sempre li', non si puo' cambiare niente altro, si puo' cercare di invogliare attraverso il denaro, pur sapendo di poter creare qualche malumore tra chi nel frattempo era rimasto, pur sapendo che risolve poco e, appunto, credo e sono d'accordo, richiama pochi, magari giusto chi era sulla soglia o chi pensa che in 3 anni di risparmi maggiorati puo' cambiarsi una vita (chissa').
Come ho commentato altrove, se si e' rotto un feeling con la ragazza, puoi cercare di riconquistarlo con un fiore, un paio di orecchini. Se lei torna, e' perche' o 1) e' totalmente innamorata che alla fine basta poco per tornare, 2) torna per un semplice regalo, attento, la ragazza magari non vale poi mica tanto.
anche questa lettera pubblicata su Italians di oggi sembra seguire bene o male lo stesso discorso, aggiunge anche qualche elemento in più: in Italia c'e' già di per se', grazie alla disoccupazione, un surplus di cervelli, per cui richiamare quelli in fuga (e già disincantati) addirittura con agevolazioni sembra quasi se non un danno almeno una mancanza di visione sensata dello stato delle cose (e non sarebbe la prima volta che la politica ci dimostra qualcosa del genere).
continua l'odissea di questa legge, qui si evidenziano problemi su problemi, non è la legge, è il sistema Italia, probabilmente.
Riprendendo l'esempio di Chicco, ecco perché la legge non può funzionare:
(ESEMPIO NORMALE rimanendo in Germania)
Lordo Annuo 40.000,00* €
Netto 27.261,47 €
(ESEMPIO tornando in Italia CON AIUTO del DDL)
Lordo Annuo 26.000,00 €
Netto 21.658,00 €
Differenza = ?
*Stipendio di un neolaureato, fascia bassa.
@Turz
Differenza = che a quel punto sei in Italia, il tuo paese, e allora hai questo, quello, quell'altra cosa e lui, lei, l'altro e quell'altro ancora e il sole, il mare, etc. però poi ti prendi anche il lato negativo e qui non inizio la lista :) ognuno ha la sua, sicuramente. Ecco, il punto è proprio questo, se vale la pena perdere potere d'acquisto secondo i calcoli che hai fornito e che confermano probabilmente il caso generale, se vale la pena anche perdere quanto costruito fuori e quanto scoperto, e prendersi quello che si trova in Italia, dipendendo ovviamente dalla propria lista. Io, sbilanciandomi per molti, direi di no, e a quanto pubblica Italians sembra che quelli che lo abbiano fatto abbiano poi trovato anche problemi con la legge del controesodo, ma non escludo (e sono sicuro che esistano) casi di rientri felici, soddisfatti e non pentiti. Stiamo sempre lì, ciascuno ha la propria bilancia su cui pesare i propri compromessi, anche perché, come dicevo in un altro post, la tua felicità è soprattutto dove vivi!
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