A 44 gradi

A 44 gradi, a Marrakech, si beve del tipico tè bollente, alla menta, ma talmente bollente che il bicchiere scotta solo a toccarlo. Però rinfresca, il tè tipico alla menta, perché - dicono - il corpo reagisce a quel calore abbassando la propria temperatura. Rinfrescandoti, appunto. A 44 gradi, a Marrakech, sorseggi un tè bollente, bevanda nazionale nonché fortuna di mille e più dentisti per la quantità di zucchero contenuta, e hai paura a scottarti la lingua, desideri un bicchiere d'acqua ghiacciata, senza ghiaccio però, che c'è il rischio che sia fatto d'acqua di rubinetto e allora vai con la dissenteria. Delicati, noi europei. A 44 gradi, a Marrakech, non sarebbe simpatico passare tutta la giornata nella riad in compagnia della diarrea, che lei, la diarrea, dissipa le forze e porta via i pensieri, quelli più liquidi, quelli che scivolano da una frase all'altra, magari duri a dimenticare, che in un singhiozzo salgono come lapsus froidiani, spesso collante necessario tra discorsi accartocciati. Ce ne son tanti, di pensieri così. A 44 gradi, a Marrakech, desideri qualcosa con del ghiaccio, pensando all'imodium nella valigia e tastando il bicchiere di tè bollente, alla menta, il tè, e c'è una goccia di sudore che dalla fronte già si prepara al salto, quando il primo sorso scende e la gola reclama abitudini tradite. A 44 gradi, a Marrakech, ti rinfreschi, di colpo, sorseggiando tè bollente. E quasi non ci credi. E quasi ti vedi già quest'estate, lì, nel sud quello però delle origini, per la classica settimana di saluti veloci, abbracci necessari e chiacchiere già ripetute, però immancabili, però pittoresche, e ti vedi seduto lì, nella piazza delle origini, al tavolo quello degli incontri, e ordinare un tè, bollente, e guardare l'effetto che fa, non di nascosto, sulla faccia del cameriere, nelle smorfie degli amici, che sì, funziona, ve lo giuro, a 44 gradi, a Marrakech, no che non son folli quei marocchini, è il corpo, le reazioni, il ghiaccio e la diarrea. Insisterai, già ti vedi, per un tè, bollente. Insisterai, forse.

4 commenti:

elle ha detto...

Buono! Proprio l'altra sera a lezione di portoghese e' arrivato un bidello della scuola con un mazzone di menta e la prof ne ha distribuita un po' a ciascuno. E intanto i colleghi di corso marocchini a spiegarci che loro stanno sempre a ciucciare tè alla menta. Anche con 44 gradi :D
Ma mica poi l'imodium ti e' servito??;)

andima ha detto...

@elle
Cose strane, 9 giorni in Marocco, tra Marrakesh, Essaouira, deserto del Sahara, Fes e Meknes e niente, non ne ho avuto bisogno. Poi arrivo a Bruxelles e.. imodium a volontà :S

nico ha detto...

antò ed io già mi vedo seduto in piazza con te...e con tè...non vedo l'ora

andima ha detto...

@nico
non vedo l'ora fratello mio ;)