L'insostenibile leggerezza delle porte

Quelli che per gentilezza non lasciano chiudere la porta alle proprie spalle, perché ti hanno intravisto con la coda dell'occhio, perché si sono volutamente girati per controllare se dietro avessero qualcuno, se potessero dispensare quella cortesia gratuita, anche se non ti conoscevano, anche se non ti avevano mai visto, e lo fanno con la tempistica esatta, calcolando le distanze e la velocità del tuo passo, senza lasciarti nella scomoda posizione di chi si sente forzato ad avanzare il passo solo perché era in effetti troppo lontano ancora dalla porta, senza dover rincorrere il suo gesto per il mero principio di dover accettare forzatamente quella gentilezza, ecco quelli che lo fanno bene quasi sincronizzandosi con la tua prossima venuta o, e spesso ancor più difficile ma non meno meritevoli, quelli che si accorgono della distanza, si accorgono che non ce la farai e che dovrai fare uno sforzo in più per dire grazie e trovarti la porta semiaperta con la mano, e che quindi lasciano che si chiuda, la porta, alle loro spalle, ti ignorano ma a fin di bene, evitano per trasformare una gentilezza in scortesia, una bestemmia a denti stretti mascherata da grazie forzato, ecco quelli che riescono in questa semplice eppure non sempre facile scelta, dell'aspettarti con la porta aperta o lasciare che si chiuda loro alle spalle, hanno una grande probabilità di risultarti simpatici. Gli altri, quelli che ti aspettano anche se sei palesemente troppo distante, o quelli che la lasciano chiudere alle proprie spalle anche se eri lì a pochi centimetri, sono gemelli separati dello stesso problema con il mondo e con se stessi. O forse soltanto un poco miopi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

o forse tu sei un egoista cafone...

andima ha detto...

Però solo a giorni alterni e in base alle fasi lunari eh