Te lo sei ripetuto spesso, mentre il ventre di tua moglie si trasformava magicamente e l'attesa s'indolciva di progetti e preparativi. Te lo sei ripetuto soprattutto quando vedevi i bambini degli altri, piccolissimi, fragilissimi, tanto issimi. Hai cercato anche di spiegarlo a tua moglie, cercando di trovare i momenti giusti, dove la simpatia potesse incontrare il raziocinio condito di delicatezza, che di fronte alla creatura appena nata, di fronte al risultato di quel lungo percorso di vita, bisognava restare oggettivi su alcuni aspetti, lucidi, senza lasciarsi trasportare dai soliti sentimentalismi cinematografici, senza cadere in schemi di frasi ripetute e contrazioni del viso già viste, osservate, immaginate. Ma lei non capiva. Pensavi capisse. Ma lei non capiva, non capiva perché continuassi a ripetere che i bambini appena nati, quel dono divino che arriva ad irradiare la vita di coppia con sorrisi, luce e tanti pannolini, appena nati son quasi sempre brutti, alcuni bruttissimi, ma per un principio di sopravvivenza della specie non lo ammetteremmo mai, non lo capiamo, non lo vediamo. Quando un amico ti mostra la foto di suo figlio appena nato, lo pensi subito, che brutto, ma rispondi con qualche aggettivo molto coccolone per la gioia del papà e lo svincolo dall'imbarazzo. La sincerità spesso deve sacrificarsi in nome dell'ordine sociale, del quieto vivere, della pigrizia del dover dar poi spiegazioni troppo lunghe e che comunque sai già non verrebbero capite. La pigrizia spesso è alla base della pace nel mondo. Che i neonati siano quasi sempre brutti per te è quasi un dato di fatto e hai cercato più volte di spiegare quella frase a tua moglie, quel ogni scarrafone è bello a mamma soja, ma già solo l'accostamento di uno scarafaggio, sia pure con una metafora, ad un neonato no, non le piaceva. Le hai fatto ascoltare la canzone, ma un po' il dialetto non facile da capire per lei, un po' la premessa che ne aveva già inquinato l'ascolto, non hanno cambiato il suo sguardo crucciato.
Poi è nato vostro figlio. E lei ha detto che è bellissimo, con gli occhi lucidi dall'emozione, tu pure eri emozionato, ovviamente, ma brutto era brutto, lì ancora macchiato di sangue, con la pelle dal colore ancora violaceo, rugoso, gli occhi gonfi per il parto e il pianto liberatorio. Non hai detto che era brutto, per non rovinare il momento idilliaco, ma non hai detto neanche che fosse bellissimo. Hai annuito, convinto che l'emozione giustificasse anche la mancanza di parole. Eppoi pensavi a tante altre cose, alla salute, a lei, a lui, alle infermiere, al da farsi. Due giorni dopo era già bellissimo, non volevi staccargli gli occhi di dosso. Una settimana dopo era il più bello del mondo, non smettevi di mandare foto ai tuoi amici. Un mese dopo hai rivisto le foto di quando aveva due giorni, di quando aveva una settimana, e paragonandolo al bambino del presente sì, era più brutto. Quello del presente però era bellissimo. Hai mostrato la foto a tua moglie, di quando aveva tre o quattro giorni, sperando che ammettesse che sì, non era poi questo neonato bellissimo che gli occhi di genitori vedevano in quel momento. Era ancora bellissimo invece, per lei. Le hai ripetuto che giustamente, ogni scarafaggio è bello agli occhi di sua madre. Ti ha licenziato con un gesto un po' stizzito della mano ed è tornata alle sue faccende, mentre tu fissavi la foto sul cellulare continuando a ripetere che bisognava essere oggettivi, uscire dal ruolo di genitori e provare a vederlo con freddezza. Ieri hai proposto di portarlo a provini per pubblicità per bambini, perché a nove mesi è troppo bello, è il bambino più bello del mondo, convintissimo che non avrebbero mai potuto negarlo, rifiutarlo. Lei hai detto che forse esageravi un po'.
7 commenti:
Prova tu ad uscire con la testa da un buco di tre centimetri e poi vediamo quanto sei bello :-)))
ahahaha hai vinto!
Tutti si ricordano dello scarrafone e nessuno del bravo elettricista che era Pasquale, poi voglio dire, metti che un domani Andima Jr. detto scarrafone ti legge...fai una brutta figura e magari ti diventa milanista per ripicca! :D
Caro figlio scarrafone, non ti piegare alla vendetta milanista e ai suoi hip-hip-hurrà sfigati, ricordati che ogni giorno ti ho sempre detto che eri bellissimo, magari non dal primissimo, è vero, però dal terzo eri già tutto. O meglio, ho sempre detto che venivi comunque dopo tua madre, è vero, che non sono di quelli che "mio figlio prima di ogni cosa, di tutto", però capisci pure a me, tua madre era bella dal primissimo giorno, la tua bellezza è arrivata con leggero ritardo. Adesso non stiamo qui a contare ritardi e competizioni, però secondo me siamo una bella famiglia, vieni qui, abbracciami, forza inter.
Che i figli non commettano gli errori dei padri.
Forza Napoli!
Milanista ci può anche stare (anche se magari diventerà Anderlechtista). Ma ti auguro che non diventi mai sciachimista o anticontroboicottaro :-)
Non sapevo!!!
Auguri!!! Assente da troppo tempo dal mondo dei blog. Mi sono pure dimenticata come si scrive! Come te la passi, papà? :)
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