Questa mattina mentre ero nella metro diretto a Gare du Midi, come al solito perso nel finestrino mentre la mente si svegliava lentamente e i pensieri si affacciavano sbadigliando, un uomo inizia a suonare il violino, con il figlio al fianco a scuotere un tamburello.
La gente e' fredda perché fuori fa freddo, e' novembre e già c'è il gelo, ma la gente e' fredda perché fuori e' altro e ciascuno e' cosi' immerso nella propria vita da non potersi distrarre, non aver tempo per fermarsi un attimo, c'è già lo stress dell'ufficio che si avvicina e bisogna far presto, sedersi alla scrivania, inventarsi qualcosa; la gente e' fredda ed alcuni si voltano altrove, altri guardano in basso mentre un tizio già si alza per accostarsi alla porta, in attesa della prossima fermata. Spesso mi perdo in questo scenario, nell'osservare le reazioni di ognuno, spesso quando la mano si accosta per elemosinare un'offerta mi rifiuto o ne faccio una soltanto se la musica mi piace davvero o se non sono in umor pensoso incurante di ciò che accade attorno. Quando questa mattina il ragazzino si e' avvicinato con la bocca coperta dalla sciarpa, il cappello di qualche taglia più grande che gli copriva la fronte, gli ho dato un euro, sorridendo. E subito il contagio del sorriso, dalla sciarpa e' sbucato come un sole all'orizzonte il suo sorriso naturale. E' durato un attimo. Già la speranza pendente si avvicinava ad altre persone, ma eravamo in pochi nel vagone (come al solito avevo fatto tardi) e non ho sentito il tintinnio di altre monete contro monete.
Tornando dal padre, il ragazzino si e' voltato verso di me, sorridendo di nuovo. Ho ricambiato.
Giungendo alla mia fermata, mi son alzato e diretto verso la porta e lui qualche metro più in là a dirmi ciao con la mano. Ho ricambiato con un occhiolino. La mia giornata e' iniziata decisamente meglio.
9 commenti:
"E subito il contagio del sorriso, dalla sciarpa e' sbucato come un sole all'orizzonte il suo sorriso naturale.
:)
Mi è capitato qualcosa di simile.
Purtroppo io ero davvero di corsa, per strada.
C'era uno zingaro, credo, che teneva uno spettacolo pirotecnico: stava facendo svolazzare delle carte, in rapida rotazione.
Stupore - gli sorrido mentre sono di corsa.
Lui vede e ricambia il sorriso - senza neanche una moneta, ma il mio era di autentica ammirazione.
Passa un'ora e finalmente non sono più di fretta.
Ripasso - questa volta ho già la moneta in tasca, ma lui è già andato via, forse scacciato da qualche commerciante.
Mi ha regalato un sorriso.
che bello! :) Conosco anch'io questa sensazione. Sono cose che ti scaldano il cuore e la giornata prende una dolce e piacevole direzione.
Sorriso :)
:)
zingarello?
@bacco
dipende dalla definizione di zingarello, non saprei neanche dire la nazionalità, sicuramente gente che non se la passa bene e vedere sorrisi in certe difficoltà e' una gran bella cosa.
zingarello intendo comunita' Rom, proveniente probabilmente dalla Romania ( ma non solo).
Non era dispregiativo.
Il padre aveva molti ciondoli, corni rossi, addosso?
Giusto per capire se sono anche a Buruxelles.
Avendo vissuto 1 anno a Bucharest, conosco bene la comunita' Rom.
non lo so bacco, probabilmente si' ma non ricordo bene il padre onestamente.
Cmq si', a Bruxelles ci sono eccome, pasta passeggiare due minuti per la via commerciale del centro per rendersene conto.
:-)
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