"E il talento non è una qualità ereditata? La polemica tra eredità ed educazione è molto antica. È evidente che tutti i bambini nascono distinti, con caratteristiche differenti. Ma secondo l'opinione scientifica più ampiamente accettata, l'intelligenza dipende in parti uguali dall'eredità e dall'educazione. E ciò lascia aperto, in un bambino sano, molto spazio di gioco. Non tutti nascono ugualmente dotati, ma l'importante è che sviluppino al massimo le proprie capacità. Racconto spesso ai miei alunni più giovani che l'intelligenza umana somiglia molto al gioco del poker. Nella vita come nel gioco si distribuiscono carte che non possiamo scegliere a priori. Genetiche, sociali, economiche, in un caso; carte, nell'altro. In entrambi i casi ci son carte buone e carte inutili, ed indubbiamente meglio tener le buone e non le altre. Ma adesso arriviamo alla domanda importante: vince sempre chi aveva le carte migliori? No. Vince chi gioca meglio con quelle che ha. Ecco cosa possiamo fare attraverso l'educazione: insegnare a giocare bene."
Da "L'educazione del talento", José Antonio Marina