About

Eccoci qua, in questo diario online in cui si riversano pensieri ed osservazioni di un italiano a Bruxelles, come un flusso continuo di curiosi punti di vista su una città dalle mille sfaccettature e che giorno dopo giorno deve essere scoperta ed interpretata, attraverso le tante lingue che qui confluiscono e si mescolano, magari passeggiando nel verde dei suoi parchi e contare quante facce, quante culture, quante vite passano in quella da molti chiamati la capitale d'Europa ma che poi senza tutti quegli uffici, i palazzoni di cristallo della commissione e delle enti europee, senza quei quartieri sventrati dove l'art nouveau e' stata affiancata a cemento e protocolli, senza le auto diplomatiche che sfrecciano nella scia di scorte, vigili e priorità, ecco senza tutta questa rivoluzione innaturale della città magari avremmo qualcosa di più autentico e leggibile, nonostante altrove, forse appena dietro l'angolo, ecco le vie divengono strette, scure e popolate da quegli immigrati che ai concorsi, alle liste, agli esami e quant'altro esista per entrare in quei palazzoni di vetro, ecco non ci pensano perché altri sono i bisogni, più semplici e basilari, e si perdono tra il brusio dei tradizionali mercatini in una piazzola ricca di storia e nomi, mentre all'ombra di un monumento qualcuno si scotta la lingua nel mangiare un cono di frites o chiude gli occhi lasciando che del cioccolato si sciolga e con esso lo stress della giornata.
andima legge andima, capita.
Di questi ed altri dipinti brussellesi si tenta di parlare in questo blog, senza pretendere verità verghiane o innalzarsi a detentori delle conoscenze di Bruxelles: un diario non bada a tribunali morali ed evolve, si contraddice, si sfoga e si racconta attraverso le sue pagine virtuali, stimoli quotidiani, tentando ovviamente di non riportare mai menzogne, cercando di contenere qualche opinione affrettata e lasciando a liberi commenti la possibilità di dialogo, di conferma, di smentita, approfondimenti ed osservazioni. Il lettore curioso, dubbioso o diffidente potrà cercare altrove le stesse informazioni e magari migliorare i contenuti riportati, partendo da interventi e pensieri pubblicati giorno dopo giorno al solo scopo di condividere impressioni che liberamente vengono riversate in questo blog. Solitamente ogni intervento e' ricco di collegamenti a fonti ed articoli correlati, allo scopo di invogliare lettori interessati ad approfondire l'argomento, puntando alle sorgenti di informazioni utilizzate, perché cifre, eventi o statistiche non si possono inventare ne' si può pretendere di fare scoop in un blog modesto e spesso personale.

Senza dilungarmi troppo nel vomitare parole di benvenuto o tentare di invogliare il lettore attraverso presentazioni ruffiane e magari troppo astratte, spero sia di gradimento la lettura ed insieme la scoperta di Bruxelles e delle sue mille facce, ognuna da raccontare nei suoi colori, nei sui riflessi e sfumature, ed io insieme a voi mi sentirò sicuramente meno solo durante questa avventura brussellese.


Sì ma chi scrive su questo blog?
30enne italiano, nato in Germania ma cresciuto in Campania, ora vive in Belgio ma viene in verità da Dublino insieme alla sua dolce metà di Madrid. Insomma nato già italiano all'estero, poi è tornato ad esserlo con il tempo per ristabilire o soltanto identificare gli equilibri necessari, un po' come il "Creato io creo, è l'unico equilibrio, è l'unica giustizia" di Paul Eluard. Beh, le cose son sempre un po' complicate, si sa, l'importante è provarci e sorridere.. insieme.
(Ecco, se volevate una descrizione veloce, potete anche fermarvi qui).

Insomma, chi scrive su questo blog? Un ragazzo che si nasconde dietro un nick, andima, e che non riesce a trattenere i troppi pensieri intrappolati tra le pareti celebrali: qualcuno inevitabilmente deve uscir fuori e finisce con l'essere condiviso, spesso un umore maldestro, a volte un'opinione affrettata, magari considerazioni masticate e masticate e alla fine pronte per lasciare il terreno ai dubbi successivi. Che siano commentati, quei pensieri, o rimangano lì senza troppi giudizi ed attenzioni, poco importa se nella catena dei ragionamenti quotidiani han mosso qualcosa verso il prossimo interrogativo.
Chi scrive è un ragazzo che vive altrove, emigrato qualche tempo fa in cerca di un bu che ha poi trovato nella città che lo nascondeva al contrario, Dublino. Nella vita ha fatto un po' di tutto per pagarsi prima la rata del motorino e poi le spese universitarie: dal commesso in un negozio di alimentari al trasportatore di latticini, dallo scattino (fotografo/animatore) al cassiere fino alla maschera (vestito da Topolino, da Titti, da uno tra Cip e Ciop, a far foto coi bambini), mentre nella sua cameretta scriveva poesie e disegnava un po' ovunque. Scrive un libro, Follie reali, che troverà spazio e polvere tra valigie e scrivanie fino a incontrare pagine e realtà attraverso una pubblicazione non editoriale; verrà letto da una ventina di persone, ma una promessa doveva essere rispettata. Altri scritti e poesie attendono lo stesso destino, forse.
Convinto che tutta quell'arte, quella letteratura e quella fantasia che gli rimbomba in mente gli avrebbe dato una carriera folgorante, la disoccupazione, decide di dedicarsi ad una delle sue passioni, i computer (e non i film porno, come qualcuno avrebbe potuto pensare a questo punto).
andima si affaccia al mondo
Laureatosi in informatica cum laude et cum riso in qualche parte nel Sud e rifiutato un dottorato di ricerca perché troppo instabile d'umore, con 2 titoli universitari, il nome su 3 pubblicazioni e altre 3 certificazioni Sun, trova lavoro in 9 giorni (2+3+3 fa 8, lo so, ma il primo giorno persi tempo in ostello, ecco perché i conti non tornano) in una Dublino che gli cambierà la vita, radicalmente. E anche se il secondo giorno in terra irlandese ha pianto, perché le cose non andavano come voleva, perché si sentiva solo, perché era partito con un biglietto di sola andata con la sola prenotazione in ostello e senza contare sull'aiuto di qualcuno o perché quell'hamburger nel BurgerKing di O'Connell Street era davvero pessimo, ecco quel giorno, quel pianto gli han dato super-poteri, un po' come i Saiyan che se dopo una lotta rimangono in fin di vita poi acquistano maggior vigore dall'esperienza negativa e tornano più forti di prima, quel pianto lo ha aiutato a stringere denti e pugni e non mollare. E non ha mollato.
Certo, dell'Irlanda non ha capito tutto, ne ha perso tanti dettagli, non cogliendo diverse sfumature, perché troppo intento a ubriacarsi d'emozioni e novità, a giudicare con la fretta di chi non sa andare oltre la superficie delle cose, distratto dalle allucinazioni che rendevano più difficili la ricerca del suo bu. Poi di colpo l'ha trovato, quel suo bu tanto atteso, perché bú in gaelico significa giacinto, il fiore che Apollo creò con il sangue del suo amante e come un fiore pieno d'amore è sbocciato quel bu in Dublino tanto cercato e non parlava gaelico ma spagnolo perché come cantava una vecchia canzone irlandese "in Dublin fair city, where the girls are so pretty, I first set my eyes on a Spanish one". Con l'Irlanda nel cuore, dopo un anno e mezzo nell'isola verde, i due iniziano una nuova avventura insieme in un'altra capitale europea con un bu nascosto nel nome e approdano dunque a Bruxelles, dove bu significa bevuto e per raccontare, credere e vivere una storia così, dovevano aver bevuto davvero tanto, non c'è dubbio.

Così dopo la prima entusiasmante esperienza all'estero, con gli insegnamenti, gli errori e tutti i pensieri raccolti e trattenuti durante un'avventura di vita ma soprattutto un viaggio dentro se stessi, quel ragazzo prova oggi a non impazzire, vivendo la seconda esperienza ora in terra belga, tentando di non confondersi tra quattro cinque lingue e troppi pensieri, lasciando qualche traccia di umanità tra le righe di questo blog.


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28 commenti:

kalojannis ha detto...

Beh... cosa dire se non complimenti ad un blog fatto davvero bene?

chechimadrid ha detto...

ciao! ho scritto due righe su un tema e mi paicerebbe dicessi la tua
http://www.vivereamadrid.it/2010/12/vivere-allestero-vivere-a-madrid/
fallo se hai tempo

Anonimo ha detto...

Complimenti! blog davvero interessante e molto piacevole da leggere...

vincenzo ha detto...

E bravo Antonio

Unknown ha detto...

Ciao andima.

Vivo e lavoro a bruxelles da poco. Mi sono trasferito dalla Campania ed ho riconosciuto alcuni passaggi dei tuoi scritti come sprigionati da uno spirito affine.

Ci beviamo una birra assieme uno di questi giorni?

Fatti vivo

Frankie

andima ha detto...

@Frankie
Grazie per la visita. Venerdì probabilmente sarò alla Piola libri dopo lavoro, per un aperitivo, è un po' che non ci vado, ti confermo domani, sarò quello con la barba incolta e rossiccia

Cecilia ha detto...

Post davvero interessante. L'ho citato sul mio blog (www.aparteque.it) e vorrei mettermi in contatto con te per una collaborazione! Come posso fare? Grazie! Cecilia

andima ha detto...

@Cecilia
grazie per la citazione, ti contatterò io attraverso la form contatti del tuo blog, ma la settimana prossima probabilmente, adesso sono impegnato a ritrovare le mie radici linguistiche in Germania:)

Boss ha detto...

Ciao andima!

Ho visto che hai aggiunto un link al mio blog (Cronache a doppio malto) dalla tua home page: volevo ringraziarti! :)
Ho conosciuto da poco il tuo blog (tramite una segnalazione di un'amica) e devo dire che da allora lo seguo sempre con piacere...
Complimenti e al prossimo post! :)

Luca Cafave ha detto...

I miei complimenti...scopro stasera il tuo blog..inizierò a leggerti visto che sono a Bruxelles da un mese oramai !!!

Anonimo ha detto...

Ciao! Ti leggo ogni tanto, qua e là e mi piace. Dopo un anno e spicci di vita a Bruxelles, mi piacerebbe magari incontrarti.
Noemi

andima ha detto...

@Noemi
Ciao! nella sezione contatti trovi un indirizzo email, e' sicuramente meglio dei commenti per questo genere di cose.

Rake ha detto...

Ciao,

Sono il tale che tenta di tediare gli altri in inglese sul Canada, e che tra l'altro non ha ancora trovato lavoro.

Mi sono riconosciuto nella tua storia, se non altro perché un lontano maggio 2005 anch'io mi misi a piangere a Dublino in strada (anzi, era un qualche vicoletto di traverso a Grafton Street) perché le cose non andavano per il verso giusto, ma ho tenuto duro e in un paio di giorni si sono sistemate.

Ma tu quando sei stato a Dublino?
Chissà che non ci siamo incontrati in qualche appartamento affollato di italiani, spagnoli e polacchi al solito party.

andima ha detto...

@Rake
arrivai a Dublino nel novembre 2007 con tante speranze, un pessimo inglese e uno shock culturale da affrontare. Pensa che, quando si decide di cambiare, io avevo già il visto di lavoro di 6 mesi per il Canada, destinazione Vancouver, poi pero' le cose sono andate in modo diverse e per diversi motivi si e' arrivati a Bruxelles, confermando che per quanto si possano pianificare le cose, tutto può cambiare in una notte, d'agosto.

Romina ha detto...

Gran bel blog...me lo diceva sempre mio fratello di dargli una lettura.

Romina Viola

giggia ha detto...

Ho letto con piacere il tuo blog e credo continuerò a farlo, l'ho trovato molto interessante e sarà il modo per condividere l'esperienza che anch'io sto' per iniziare....

Antonio ha detto...

Ho scoperto questo sito per caso e con immenso piacere. Racconti emozioni che abbiamo provato tutti, e ti stimo per come lo fai bene.

maria laura ha detto...

anche la mia vita cambio' una sera di agosto di qualche anno fa sotto lo stesso cielo di Dublino..quel cielo che "si muove con te"...quello stesso cielo sotto cui ero andata a cercare anche io un bu...quello stesso cielo a cui non ho voluto regalare le mie lacrime per orgoglio...per difendermi...per sembrare piu' forte du quello che realmente sono...o che gli altri pensano che sia. poi stasera leggendo questa parte di blog ho riconosciuto parte di quelle esperienze e sensazioni che ho vissuto sotto il cielo di irlanda e ho regalato al cielo di Bruxelles quelle lacrime..non di tristezza ma di emozione per i ricordi....che forse avrei dovuto lasciare cadere prima. complimenti per il blog e per essere riuscuto a far rivivere esperienze ed emozioni forse nascoste in un cantuccio attravers semplici parole.

Personne (semplicementeBi) ha detto...

Complimentissimi per il blog, io a Bruxelles non ci sto più ma ti seguo e condivido volentieri le tue riflessioni!

B.
http://precariamentando.blogspot.it/

Unknown ha detto...

Ciao "Antima",

uno scrittore calabrese di origine "arbereshe" in uno dei suoi tanti libri scrive: "Gia' prima di partire cominciai a tornare e ogni volta che tonrno mi preparo per la partenza. ...infine la difficile ricerca dell'identita'. La comprensione che emigrare non e' solo strappo, ferita, ma e' soprattutto ricchezza. Che non e' inevitabile sentirsi lacerati tra due o piu' mondi. Che si puo' vivere, consapevolmente, per addizione".
Ho scoperto stasera il tuo blog e ho letto diversi post... mi rivedo in quello che, prima pensi, e poi butti giu'...
come te ho una vita da "zingaro" e da ormai due anni vivo qui a Bxl in attesa di sapere quale sara'la prossima meta.
Scambierei volentieri due chiacchiere con te, confrontandomi sulla "nostra" visione della vita e sul vivere all'estero. Magari davanti una birra si puo' fare... fammi sapere!
Rocco

andima ha detto...

@Rocco
Ciao Rocco, per una birra è sicuramente preferibile un altro canale di comunicazione, nella sezione "Contatti" trovi un indirizzo email;)

tsaramaso ha detto...

No, no, no, no incredibile, incredibile.
Incredibile perché per caso trovo il tuo blog e mi godo le immagini del tuo racconto (per ora ho letto solo quello di Mohammed nella metro) e ho davanti gli scatti che avrei fatto con la mia camera se ci fossi stata.
Incredibile perché di Mohammed sono circondata adesso che sono per qualche giorno in palestina.
Incredibile perché qui a Ramallah sto leggendo "la collina del vento", che è stato scritto da quell' "arbereshe" di cui parla Rocco.
Incredibili coincidenze, che non so tu, ma quando sei lontano risuonano di più.
Mino de Santis, un cantante della mia terra dice "perché veri migranti, si nasce".
E ora mi tuffo nella lettura.

andima ha detto...

@tsaramaso
felice di tutte queste coincidenze!:)

ComeniuSpainPamplona & Oltre ha detto...

ti ascopro solo ora, ti leggo e ti leggerò sentendo le stesse cose, anch eio da italian del sud migrante a Dublino e in Spagna e poi ancora Dublino e l'amore e tanti alfabeti, culture, suoni, colori. Di quella ricchezza fatta di emozioni e pensieri di getto e flusso di coscienza e fiumi. Di vita. Bravo!

andima ha detto...

@Comeniu
Ma grazie! purtroppo non trovi il blog nel suo periodo plorisso, tempo di testa altrove e altri progetti, ma spero di dedicargli un po' di tempo, come vorrei ovviamente ma poi rimando. Questi commenti mi fanno trovare le energie per non lasciarlo;)

Unknown ha detto...

Ho trovato per caso questo Blog! una manna per me che forse intendo trasferirmi a Bruxelles per frequentare l'ULB, per ora è solo un sogno ma spero concretamente realizzabile! ho bisogno del punto di vista di qualche connazionale! Grazie!
p.s con calma spulcerò per bene!

Marilena

Grunch ha detto...

Complimenti per questa tua iniziativa.
Ricca di umanità e di preziose indicazioni.
Non avevo mai pensato a Bruxelles come una città da visitare ma la mia passione per il cioccolato, tra un link e l'altro, mi ha portato fin qui.
Ed ho scoperto questo tuo meraviglioso sito.

Riccardo ha detto...

Qualche anno fa ho vissuto a Bruxelles per 4 mesi, era la mia prima esperienza fuori casa e ne porto ancora un ricordo meraviglioso. Mi fa piacere le tue cronache dal Belgio :-)