Il mio contratto di lavoro e' in inglese, la busta paga mi arriva in francese, la bolletta di Internet la ricevo in nederlandese: benvenuti a Bruxelles! La ragazza delle risorse umane nella mia azienda ha il padre italiano e la madre belga, capisce l'italiano ma lo parla appena, ma dice che nel suo paesino del sud si parla ancora tantissimo italiano; il ragazzo che qualche giorno fa venne a controllare l'elettricità a casa, ha la madre russa ed il padre spagnolo, ma lui e' nato e vissuto sempre qui; il proprietario della palazzina dove vivo e' un signore di Dublino (si', il mondo e' davvero piccolo) e si parla soltanto inglese (ci sono solo coppie UK più noi): benvenuti in Belgio!
Bruxelles si trova nella parte nord del paese, nelle Fiandre, dove si parla prettamente olandese e dove se non conoscete la lingua (il se l'ho messo solo per rispetto alla loro lingua) probabilmente la gente sarà più felice di parlarvi in inglese che in francese; ma essendo la capitale, il mix e' d'obbligo (ma a maggioranza francese): così nella parte sud della città la maggioranza parla francese, nella parte nord parla olandese, in alcuni quartieri del nord ci sono zone in cui si parla esclusivamente arabo data la grande quantità di immigrati, nella zona del quartiere europeo si parla in gran parte inglese nei bar, nei pub, nei negozi, per strada. Ma non finisce qui. Dalle fiandre del nord, dove cartelli, istruzioni, etichette, tutto e' solo in olandese, ci si sposta alla Vallonia del sud, dove tutto e' soltanto in francese: ma non basta, le lingue ufficiali del Belgio sono tre! C'è anche il tedesco: si', perché nella parte sud orientale ai confini con la Germania si parla in gran parte tedesco.
Così Bruxelles diventa una babele obbligata, un po' per immigrazioni vecchie e moderne, un po' perché terra di mezzo, luogo comune di passaggio per molti, un po' per l'enorme internazionalizzazione inevitabilmente portata dalle istituzioni europee, un po' perché nel 2009 tutti (ma per tutti si dovrebbe intendere soltanto i popoli dell'occidente ricco) siam cittadini del mondo e alcune tipologie di mix avvengono in tante capitali moderne: qui però il trilinguismo nazionale complica (o arricchisce) un pochino le cose, calcolando che tutto avviene in una capitale che supera appena il milione di persone.
Molti la chiamano capitale d'Europa, per la posizione geografica centrale, per via delle istituzioni europee o forse perché davvero qui il mix di lingue, di locali che tra loro spesso sembran stranieri, fa sentire anche lo straniero più parte del luogo e allora io che son italiano ma nato in Germania, cresciuto in Italia, che vengo dall'Irlanda e la mia ragazza e' della Spagna, beh io qui mi sento davvero europeo!
34 commenti:
beh, nn c'è che dire...
un meraviglioso mix qst città!!1
crocevia di culture, tradizioni e diversi stili d vita! :D
anche io, laurea permettendo spero d immergermi al piu presto in una dimensione multiculturale...
riguardo il mio post:
grazie mille per il commento!
la vera lotta ogni giorno è trovare tra mille ragioni una per sorridere...ed io fino ad ora l'ho sempre trovata!
I wish u all the best
baci
veramente bel post...
questa volta hai fatto centro sul serio........
Saranno le notti insonni berlusconiane.
:)
Thomas, un mio amico belga, fiammongo, le lingue ufficiali le aprla tutte e tre.
niente male come mix, davvero niente male. Ma con tutte le lingue che hai citato tu sul lavoro che lingua parli ? e quando vai a fare la spesa al supermercato, che lingua parli ?
E mi domando anche: da quelle parti, quando devi fermare uno per strada e chiedere 'scusi, che ore sono?' come si fa a sapere la lingua da usare ? si tira ad indovinare ??
:-)
bravo Zax, hai fatto bene a ricordarmelo, avrei dovuto parlare anche di questo anche se forse farebbe più parte di un post tipo "vivere a bruxelles" che avevo in mente ma non voglio per ora, e' troppo presto, son qui da appena 3 mesi! mi serve più esperienza:)
quindi ti rispondo qui, magari in futuro ne nascerà un post;)
io a lavoro parlo inglese, il team e' misto: francesi, belgi, cinesi, italiani. Diciamo che se lavori per la commissione europea o per aziende satellite che alla fine fanno outsourcing per la commissione, lavorerai in inglese senza alcun problema. Se lavori per aziende pubbliche belghe, a Bruxelles ti chiederanno francese e nederlandese fluente tra i requisiti di un possibile candidato.
Mi hanno detto che spesso basta il francese e devi dire che poi il nederlandese lo imparerai, ma non mi fido molto di queste "voci" anche se me lo ha detto una ragazza belga!
Quello che ti posso dire secondo me, per la vita comune e' che dipende molto a) dalla zona dove vivi (es. se vivi nei pressi della commissione europea, praticamente tutti parlano inglese e con l'inglese staresti a posto), b) dal lavoro, c) dalle amicizie, ma non solo: ho conosciuto persone che vivono qui da 2 anni e ancora non parlano francese, vanno avanti con l'inglese. Questa cosa non mi piace, e' possibilissima, ok, a Bruxelles parlare inglese e' molto comune, quando dicono "a little bit" sono campioni di modestia perché in realtà sono fluenti! pero' troverai sempre chi non parla inglese, chi vuol sentire solo francese, e a quel punto che fai? gesticoli? Lo può fare un turista, lo posso fare io dopo qualche mese, ma non dopo qualche anno!! Poi non mi piace l'idea di vivere in un posto e non adattarmi, insomma se vivi in Belgio presto o tardi il francese dovresti impararlo. Questa comunque e' una mia opinione. Ho già incontrato molti che, lavorando alla commissione europea e vivendo nei dintorni, alla fine non hanno il bisogno di parlare la nuova lingua e allora non la imparano. In un certo senso li capisco, sarà pigrizia, sarà una questione di priorità.. io cmq voglio impararlo, già il solo uscire e frequentare francesi e belgi mi ha fatto assimilare espressioni e modi di dire, da settembre inizierò anche la scuola;)
ah altra cosa importante!! Se ti troverai in futuro a parlare in inglese con una persona nativa nederlandese in ambito lavorativo, non chiamare mai in inglese la sua lingua "Flemish" ma sempre "Dutch"! Son stato richiamato a lavoro per questo :/ durante una presentazione con il cliente mi e' scappata più volte la parola e dopo mi han detto che e' qualcosa di informale e che alcuni addirittura si potrebbero offendere. Parole di colleghi belgi, non posso che fidarmi!
ops.. mamma mia che commento.. :S alla fine ne e' gia' uscito un altro mezzo post :/
e l' agropolese non si parla li'?ahha
comunque io penso che tra tutti la persona che capisci meno sara' il signore di dublino...u know what i mean!
bellu lu post compare
felicitations!
Quindi alla fine che hai deciso di fare? l'EPFC o hai trovato qualcos'altro?
Tornado al topic, alla fine Brussels è una città francofona. L'olandese è usato dai Fiamminghi per comunicare tra di loro e basta.
L'inglese invece ti consente di sopravvivere, ma è sempre una seconda lingua. Puoi anche trovare lavoro con il solo Inglese ma solo se disponi di conoscenze specialistiche di cui possono avere bisogno. In tal caso le conoscenze linguistiche passano in secondo piano. Altrimenti non è cosí semplice.
In breve la scelta di vivere in un paese (sempre che non si tratti di un paese latino) , con il solo inglese, senza apprendere la lingua nazionale è teoricamente possibile ma sconsigliabile. Bacco la definirebbe da 'sindromati'. Ti confini nella tua comunità nazionale o in quella appena più ampia degli expats.
Per quanto mi concerne, ho iniziato a studiare appena possibile.
@Vinz
NON ESISTE stare in un altro paese senza conoscere la lingua ufficiale.
Se non ci si integra la sindrome e' in agguato, e si diventa turisti lavoratori col solo obbiettivo di tornarsene a casa.
Anche in Irlanda, dove alla fine si parlerebbe solo inglese (il gaelico e' fuori percentuale da considerare)ci sono Italiani con un inglese stentato per 2/3 anni, e poi vanno via lamentandosi del fatto che gli irlandesi non fanno amicizia con gli stranieri.
COme fai a creare un'amicizia vera se non riesci a comunicare??
Saluti
@RobSalento
compa' quanto parlo col proprietario di casa e sento il suo accento.. mamma mia che nostalgia.. quell'accento mi fa sentire "a casa" sul serio, lui parla e a me nasce un sorriso, mi fa sentire bene ascoltarlo!
@vinz
si' sto aspettando fine agosto per l'EPFC, anche se lezioni di 3 ore dopo lavoro mi scoraggiano un pochino, devo ammetterlo. A Dublino per 5 mesi andai a scuola serale, ogni lezione 2 ore e dopo un po' si iniziava a far sentire la mancanza di tempo, spazio personale; con 3 immagino sara' decisamente peggiore.. e' solo questo che mi scoraggia un po'.
Mi hanno consigliato Assimil, il metodo di studio e ascolto audio che ti fa apprendere la lingua senza studiare la grammatica ma solo apprendendo in modo studiato espressioni etc.. la mia ragazza dopo 6 mesi e' gia' capace di conversare, ma non so.. alla fine.. la scuola alla fine e' un "obbligo" che ti dai per aver costanza e contatto con altre persone per parlare, per dialogare insieme, per questo penso scartero' Assimil, non so!:/ sono un po' combattuto, pero' sto uscendo soltanto con amici francesi e belgi (prima o poi si stancheranno di parlarmi in inglese), quindi magari Assimil+amicizie potrebbero aiutarmi un sacco. ho giusto qualche settimana per pensarci su!
@bacco
sono d'accordo, pero' qui e' un po' complicato di Dublino (beh, il post ne e' una spiegazione ehehe) e davvero molti con l'inglese vanno avanti. io cmq come gia' scritto, non condivido l'approccio e son d'accordo, non esiste vivere a Bruxelles e non apprendere il francese!
@Andima,
Puó funzionare anche l'altro metodo. All'inizio assimili quanto più puoi, e poi metti ordine dopo. Io pure all'inizio ho fatto più o meno cosí, ma da autodidatta.
Peró attenzione, la grammatica prima o poi va studiata, se no il francese non lo si parla (e soprattutto non lo si scrive) mai bene.
L'apprendimento casuale non basta.
@Bacco:
Per quanto riguarda L'Irlanda (UK, USA, etc) ancora non mi capacito su come si possa pensare di resistere senza l'Inglese.
In altri paesi c'è il mito per cui se conosci un po d'inglese alla fine più o meno te la puoi cavare. Ma è appunto un mito. La realtà è che la lingua del posto dove si va la si deve parlare, e se non la si conosce la si deve studiare.
@Vinz
Dunque, e' un po' complicato, ma mi spiego.
In genere un inglese minimo lo hanno tutti, ma l'accento irish non e' facile, e spesso molti si scoraggiano.
Ho visto gente star qui 2/3 anni e non essere capaci di intraprendere una discussione seria, vera, completa, come la facciamo noi qui ora, per capirci.
Riescono a comunicare cose di base, che a lungo andare pero' non bastano.
Aggiungici che moltissimi lavorano per aziende italiane, magari in call centre italiani, con italiani, e si comunica in italiano tutto il giorno.
Magari i coinquilini sono italiani, amici italiani, ragazza italiana.
Riesci ad immaginarlo ora? :)
@bacco: una differenza la vorrei puntualizzare.
a dublino non ho conosciuto irish, il mio inglese è internedio ed ora lavoro in motorola in inglese.
a brno, non parlo ceko, ma ho TANTI amici.
con qualcuno mi basta sorridere, scambiare due parole di cortesia, ma se vado in centro trovo gente che mi saluta per nome e sorride, persone che io considero + che conoscenti.
gli irish, almeno i giovani, credo abbiano imparato che molti vivono a dublin a tempo indeterminato, quindo, magari, non hanno voglia di instaurare un'amicizia.
ho notato che hanno i loro "ritrovi" e non tendono ad invitarti.
sul lavoro sono gentili, ma mai qualcosa in + da poter parlare di amicicia.
tornando in topic, una città multiculturale è affascinante.
credo che anche in svizzera non si scherzi su questo livello, tra le 3lingue ufficiali + l'inglese parlato benissimo...
una curiosità (senza polemica).
uno dei 2 amici veri a dublin era belga, non di brussel, da quello che mi raccontava, fuggì dal paese per i troppi problemi che aveva il paese.
era esagerato o in belgio è tutto rose e fiori?
a ben pensarci, tra pedofilia, tensioni etniche e tanti altri casi di cronaca "weird", non mi pare tutto così perfetto.
forse l'altissima densità di abitanti (credo la + alta in europa) qualche fastidioso prurito lo da, o no?
@pedro
dipende sempre dalle persone.
E resto fermo del parere che parlare la lingua sia fondamentale per un'amicizia VERA, completa.
Sulla domanda sul belgio, mi permetto di dire la mia perche' e' un paese che ho visitato in lungo ed in largo, ho amato molto (soprattutto le fiandre che ADORO), ho amici li' e ne sono affascinato.
Anche loro hanno i loro problemi! Ma resta un buon posto secondo me. Ovvio che poi dipende sempre dal compromesso!!
Ho amici tedeschi ed olandesi felicissimi di vivere a Dublino....
Eppure se paragoniamo i servizi tedeschi con quelli Irlandesi........Insomma, il paragone non regge!!!
Insomma, veramente la bilancia e' personale, come dice andima.
La mia nuova coinquilina e' belga!!! Ora corro a chiederle conferma di quanto scrivi!!! :)
Ma il nederlandese e' il fiammingo? Ma e' uguale all'olandese o e' una sorta di dialetto olandese?
@Alekos:
E' l'Olandese. L'equivoco nasce perchè noi chiamiamo Olanda quelli che andrebbero chiamanti paesi bassi. Per farti capire l'Olanda sta ai Paesi bassi come l'Inghilterra sta al Regno Unito.
Il fiammingo è un dialetto dell'Olandese, per quello si offendono.
@Pedro:
Se ti abbiamo fatto intendere che sia tutto rose fiori vuol dire che non siamo stai bravi a raccontare.
Per quanto mi riguarda apprezzo moltissimo l'ambiente multirazziale a cui peró si contrappone una burocrazia lenta, una tassazione esosissima, un tasso di criminalità forse più elevato della media, mancanza pulizia, disoccupazione etc, etc. La pedofilia è un problema come peró lo è dovunque.
E' importante poi che tu ci dica di dove è il tuo amico.
allora, andiamo con ordine.. :)
@bacco delle 23:43
quando ho detto che ho conosciuto persone che son qui da 2 anni senza parlare francese non mi riferivo soltanto ad italiani, certo lo so, tu ce l'hai con loro particolarmente!! ma ho conosciuto anche inglesi e anche irlandesi che lavorando in commissione, vivendo in zona, non parlavano francese anche dopo diversi anni qui. ora non per difendere gli italiani in irlanda, ma melgio balbettarla la lingua a ridosso di un accento difficile che non parlarla proprio, no? e' ovvio, sono scelte, se qui vivon bene con l'inglese, beh, contenti loro, e' la loro vita, la loro bilancia, perche' giudicarla? come gia' detto non condivido, ma quello e' un mio pensiero. e applico lo stesso per i ragazzi in irlanda.
cmq bacco, di italiani che lavorano in italiano, amici italiani, fidanzata italiana e magari escono anche nella little italy :D a dublino ne ho conosciuti davvero pochi! che tu dica "moltissimi" mi fa davvero capire che la stessa citta' e' in realta' mille citta', tante quante le persone che la popolano :/
alla fine secondo me giudichiamo molto i connazionali perche' son quelli che conosciamo di piu', ne conosciamo la lingua, la storia, le abitudini e i difetti, ma la stessa sindrome secondo me ce l'hanno i francesi, gli spagnoli, i polacchi (come tu scrivesti, in fondo), etc.. ma non possiamo/sappiamo giudicarli ovviamente perche' lontani dalle nostre conoscenze. e allora smettiamola di dar addosso sempre ai connazionali, no?
@pedro 13:32
pedro ma scusa quand'e' che ho scritto che e' tutto perfetto? :D non mi pare! se hai avuto quest'impressione e' perche' come dice vinz, non son stato bravo, o forse perche' son solo all'inizio, ancora non mi e' successo niente di brutto e ancora non mi son imbattuto in nessuno dei lati negativi (per carita', ce ne saranno, figurati, lo dico sempre che il paradiso non esiste). Anche sul mio blog di Dublino, fino al mese 3 ero in completa sindrome da party, ubriacate e tasche piene, la citta' era un paradiso per me :D poi inizio' qualche post critico, etc.., questo blog e' ancora giovane, ci vuole tempo per conoscere la citta' ;)
@alekos
chiedi pure alla coinquilina:D non ho scritto nulla di compromettente eheheh e cmq quando son in dubbio, mi informo un po' e nei post linko sempre le fonti ;)
no anto' mi hai frainteso
In questo caso non davo addosso agli italiani.
Li ho portati come esempio tanto per parlare.
Ce l'ho con gli italiani particolarmente e' vero questo. ma perche' , amando la mia nazione, vorrei che si distinguessero in cose positive.
Next time uso i polacchi come esempio negativo ;)
ahahahah no vabbe', ma per esempio anche gli spagnoli li ho sentiti molto lamentosi, fidati, e gli slovacchi e, mo ci vuole, un ragazzo belga che faceva parte del nostro gruppo a Dublino per un anno diceva sempre che in Belgio il clima era mille volte migliore che in Irlanda e blablabla.. :/ delirava!:D, infatti poi l'ho incontrato qualche settimana fa sotto la pioggia e gli ho chiesto se mi confermava tutto quello che mi aveva detto mentre eravamo in Irlanda :D
cmq ci vorrebbe un Lyndon per ogni nazione, poi si dovrebbero riunire e scambiarsi le idee, cosi' ne nascerebbe la "sindrome universale" :D vabbe', sto delirando anche io ora..:S
in belgio avete almeno 4 gradi in piu'!!!
:)
> amando la mia nazione, vorrei che si distinguessero in cose positive.
lo vorrei anche io credimi, e non solo all'estero.. come il posto perfetto, non esiste neanche il popolo perfetto, pero' noi spesso davvero ci buttiamo la zappa sui piedi..
ce la faremo.
Abbiamo bisogno di rieducare le nuove generazioni.
E sara' compito nostro.
Mio, tuo, di VInz, Pedro, Alfredo e di tutte le persone che alla fine fanno semplicemente il loro dovere e possono camminare a testa alta.
Un blogger li defini' eroi, ma non ricordo chi fosse......
ahahahahahahha (sono proprio un montato)
Siamo andati OT....ritorniamo a parlare di lingue che e' molto interessante
Qualcuno conosce qualche certificazione di francese? equivalente tipo TOEFL, sti certificati qui....
non sono un super esperto ma credo che queste siano le ufficiali riguardo la lingua francese:
http://www.alliancefr.org/rubrique.php3?id_rubrique=2337
@tutti: ricordo un post di moooolti mesi fa in un blog di un italiano all'estero, in cui si facevano un po' di 'esempi' di italiani espatriati (forse a Dublino, non ricordo): c'era quello che si integrava, quello che avrebbe voluto visitare un sacco di cose del posto ma rimandava sempre, e altri esempi tra cui (quello che mi sembra abbiate citato un po') l'italiano che lavorava con italiani, frequentava italiani, viveva con italiani, e dopo anni prendeva l'aereo e non capiva le indicazioni dell'equipaggio :-))))
me lo ricordo Zax! se non vado errato, era un commento ad un post di Freddy, ne sono quasi sicuro! ma scusami se non mi metto a cercare la veridicita' o il post relativo perche' ora ho solo voglia di spegnere il pc!:)
in effetti, la curiosità è venuta anche a me e mi sono messo a cercare.
Non ho ritrovato il post di freddy a cui accennavi, però ho trovato questo
http://utopieirlandesi.blogspot.com/2007/11/italiani-in-irlanda.html
mi sembra sia proprio questo !
Andrea
si, era il post di maurizio di utopie..I remember
ahahahah volevo andare a domire ma mi son riletto il post di utopie alla fine:)
beh che dire, ad esempio io quelli che evitano i connazionali perche' altrimenti non migliorano la lingua li posso capire ma fino a un certo punto, al di la' del post di utopie molto scherzoso:) alcune somiglianze si trovano nettamente tra gli italiani all'estero. se devo pensare alla mia esperienza personale, beh io a Dublino non lo nascondo, vivevo con altri 3 italiani, anzi 3 amici (che e' diverso), ma alla fine si usciva in gruppi sempre misti e insieme si facevan viaggi, party, e fortunatamente non ho perso il vizio visto che proprio sabato son andato ad Amsterdam, eravamo 8, io ero l'unico italiano!
vabbe' vado a nanna, c'e' un angelo che mi aspetta.
@ vinz e andima: non ho messo in dubbio la vs capacità di gestire il forum.
mi è parso di leggere topic molto positivi, e ci mancherebbe, sulla realtà belga e mi sono posto, "parlando ad alta voce" una domanda.
ho avuto un caro amico di famiglia che ha lavoarato a brussel per anni, con la ragazza, nel settore bancario, per poi ritornarsene in italia, ma quelle sono scelte, tipo star vicino alla famiglia ed avere anche la fortuna di avere un buon lavoro in italia.
per l'amico belga, viveva nella zona sud/est del belgio, non ricordo la città.
lui era entusiata di dublin e parlava male del belgio, dopo qualche mese, mi raccontò che fuggì dal paese, perchè l'unica sua attività era fare il "protettore" di ragazze...
a dublin si era rifatto una vita, in modo onesto.
mi aveva descritto una realtà estremamente negativa, magari limitata alla sua esperienza.
però, leggendo qualche notizia di cronaca, ultimamente, mi ero posto un dubbio su questo paese.
parlo a livello generale e sicurameente brussel e molte cittadine sono isole felici.
ripeto, l'alta densità di popolazione, una immigrazione spesso problematica (vi ricordate le generazioni di italiani in miniera?), potrebbero favorire problemi sociali.
la mia non è una provocazione, era solo il cercare una conferma ad una idea che mi sono fatta del paese.
quando ne avrete tempo ed opportunità ;-)
@Pedro.
Condiderazioni, appunti, anche critiche, per quanto mi concerne, sono sempre ben accetti specie quando espresse con garbo quindi non ti giustificare.
Ti volevo dare qualche coordinata in più. Il belgio è un entità amministativa non un paese vero. E' composto da tre realtà molto diverse tra loro quasi incompatibili.
C'é la Vallonia, francofona e di cultura latina, un tempo prospera per il carbonifero, ora è in piena decadenza. Adesso è una delle zone più depresse d'Europa. Per dirne una Charleroi è uno dei posti più degradati che possano esitere.
Ci sono le prospere Fiandre, di cultura germanica, con un economia modernizzata ed efficiente basata sui servizi, con bassa disoccupazione e alti redditi.
Poi c'è Brussels che è un mondo a se stante, dove tutte queste realtà altrove rigidamente separate sono costrette a convivere. Ma attenzione non è un isola felice, tutt'altro. Del resto uno non definebbe mai Parigi o Londra come isole felici. Sono di tutto tranne che isole felici.
Per esempio in molte 'isole felici ' fiamminghe ci trovi pulizia, efficienza teutonica, ed estrema destra al 35%. Dipende veramente dalla bilancia.
@pedro
figurati, non l'ho mai intesa come una mancanza di capacita' di gestione del blog (che poi che significa quello che ho scritto?? ahahaha)
e' vero, ci sono diversi post positivi, ma se ci fai caso, forse solo questo parla davvero della citta', gli altri parlavano di spiagge (lontane), di monumenti, di eventi, di cose da trovare (le frites!), etc.. se ci fai caso, di Bruxelles come citta', ne ho parlato davvero poco finora, un po' perche' e' ancora presto per trarre alcune conclusioni e un po' perche' un post alla fine e' un pensiero, uno stimolo, lo vomiti nel momento in cui ti sale in mente, accende qualche valvola e via alla tastiera:)
nessuna polemica e anzi, le domande sono sempre benvenute, come quella di Zax al settimo commento, aiutano a colmare lacune, esprimersi meglio, migliorare l'argomento insomma. Conclusione? non ce n'e' per ora:) non ho detto che Bruxelles e' un paradiso (ma credo mai lo diro') ne' ti posso confermare che non sia questo granche'. Abbi pazienza e qualche post sulla citta' lo sparero' sul blog prima o poi:) Se hai sete d'informazioni, vinz ha scritto davvero un bel post su un argomento delicato che riguarda davvero la citta' nel suo cuore e sul suo futuro, te ne consiglio una lettura;)
Bruxelles è un supermercato delle opportunità. Sociali, culturali ma soprattutto professionali. E questo nonostante il macigno burocratico. Il Belgio ha una concentrazione di ricchezza, tecnologia e innovazione tale che se l'onere fiscale fosse la metà (non succederà mai) si mangerebbe i Paesi Bassi. Ma non succederà, se conosci i Belgi capisci perché. Credo che cosi' vada presa Bruxelles, come una metropoli a misura d'uomo. E no, non è il paradiso, ma citatemi una città europea che lo sarebbe se ci riuscite. Sì, è un posto meraviglioso se si riesce ad apprezzarlo. Severgnini è un pistolone ma disse bene che gli Italiani ne sono sempre delusi perché si aspettano qualcosa tipo Amsterdam o Parigi. Bruxelles, come il Belgio, ha un'anima molto complessa, più difficile da stereotipare, non ha patrimoni mozzafiato (a parte la Grand Place) e, all'estremo opposto di Parigi, rifiuta la grandeur. I Belgi sono autoironici, curiosi, rigorosamente low profile. Avete mai visto in Italia un posto dove improvvisano una discoteca chesso', nel museo piuttosto che in una fermata della metro? La stagista italiana che dal primo giorno si lamenta del tempo e del cibo ci sarà sempre, arriverà, ripartirà e la sua stupidità resterà intatta e inesportabile. Per fortuna nostra che qua ci vogliamo rimanere.
io dico solo che ci vuole volontà, tanta volontà a studiare (qualsiasi cosa) dopo una giornata di lavoro. Non ho questa volontà io. anche se andrebbe tutto a mio favore, lo so. ma preferisco liberare la mente ... mi stresserei troppo. lavoro studio ... Per questo vi invidio un po'... e vi stimo! :)
@Belguglielmo.
lu et approuvé:) Non si poteva trovare modo di dirlo meglio.
Tra l'altro per quanto riguarda le tasse due considerazioni vanno fatte. Per me non è possibile avere un paese veramente civile con un livello di tassazione al di sotto del 40-45%. Che il prelievo fiscale non è sottratto all'economia, non è che finisce in un buco nero, ma viene restituito interamente alla società sotto forma di spesa pubblica
Ehm, da liberale anglosassofilo ho qualche problema con i concetti di redistribuzione, collettività sovrastrutture eccetera eccetera. Poi basta guardare i risultati. Non è che il Belgio vada a rotoli, pero' che un sistema di assegni *a vita* pagati ai nullafacenti sia largamente condiviso da destra e sinistra mi trova assai perplesso.
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