Così un gruppo di persone napoletane emigrate in Francia decide di tornare in Italia, in quella città da tanti maledetta, in quella Napoli lasciata tra contraddizioni e ricordi; e tornare con un progetto importante, con l'idea di poter migliorare le cose, in quella Scampia che mezzo mondo oramai conosce come teatro di crimini e governo di uno stato fatto d'omertà. Così un gruppo di persone napoletane che emigrando ha avuto la possibilità di emergere e dimostrare i propri valori, creando a Parigi la versione italiana di un giornale web, un sito di giornalismo collaborativo che vanta milioni di lettori, decide con impegno e buone idee di tornare a casa, ma non per la famiglia, il clima, il cibo e cento altri motivi, compromessi o lamentele con cui spesso gli italiani all'estero dipingono propri malumori o giustificano biglietti di ritorno; no, decidono di tornare per aiutare la propria terra, decidono di spostare l'intera redazione del giornale da Parigi a Scampia in quella che per molti potrebbe sembrare una pazzia e invece è un gesto d'amore. Così quel gruppo di napoletani chiede alle istituzioni campane di poter usufruire di una parte dei fondi del progetto europeo della Piazza telematica di Scampia con il proposito non solo di muovere l'intera redazione italiana del giornale, ma creare infrastrutture web tv e radio, realizzare corsi di giornalismo, creare posti di lavoro per i locali.
Poi però succede che quella Piazza telematica di Scampia dal 2004 non è mai stata utilizzata, ridotta col tempo a deposito di servizi comunali. Succede che quel gruppo di persone tenta in tutti i modi di smuovere le cose, riaccendere la luce in quella struttura terminata e mai decollata, ma quasi un anno non basta. Succede poi che nonostante inutili ricorsi del comune per trattenere in tutti i modi denaro mai speso, la Commissione UE chiede la restituzione dei fondi, chiede i 360mila euro mai utilizzati dal comune di Napoli per quella piazza e li chiede indietro. Così succede che quel progetto di quel gruppo di persone che volevano rientrare in patria per migliorare le cose, quel progetto follia Parigi-Scampia si scontra contro il muro dell'inefficienza, degli interessi privati e della volontà dell'immutabilità delle cose.
Storia di un tentativo di brain gain finito male, per alcuni. Storia dal principio appassionante e dalla fine per molti scontata, purtroppo. Troppo folle l'idea. "Il limite estremo della saggezza è ciò che la gente chiama pazzia" diceva Jean Cocteau. Ecco, troppo saggi quei ragazzi emigrati, in futuro meglio non azzaddarle certe pazzie.
4 commenti:
si sono scontrati con il solito muro di gomma delle istituzioni, della burocrazia, della politica al servizio della malavita.
se non ci fosse la politica ad aiutare le mafie, non avrebbero vita facile.
credo ancora nelle coscienze della gente comune, che ama la sua terra, che vorrebbe prestarsi al suo servizio.
quello che manca sono i riferimenti istituzionali.
quando vedi un politco corrotto, un poliziotto incapace, un giudice colluso...ti rendi conto che è una battaglia impari, inutile.
@pedro
la battaglia è sicuramente impari, hai ragione, quello che rimane è l'amarezza per chi (e non sono molti) vuole tornare con idee importanti, per aiutare e migliorare e non solo egoisticamente per i propri compromessi personali.
Scusa, ma cosa si aspettavano ? Purtroppo lo sappiamo bene che finisce sempre cosi...
@gattosolitario
e sottolineerei il purtroppo..
beh secondo me si aspettavano di farcela, di cambiare qualcosa, unendo alla voglia di tornare anche quella di migliorare. Troppo folli, ripeto. (mannaggia)
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