Quasi meglio di un raggio di sole

E poi d'improvviso ecco che la pioggerellina mattutina inizia a perdere velocità e mutare forma e moto, lenta e uniforme a colorarsi di un bianco inatteso ed i ragazzi dell'ufficio avvicinarsi alla finestra e come bimbi ai primi fiocchi, ogni anno la stessa storia, ad osservare la prima neve come una magia di strani sospiri e non importa se si scioglierà veloce al tatto con l'asfalto sporco e trafficato, non importa se non è ancora di quella da colorare paesaggi, lasciare orme al passaggio, né tantomeno importa che quei bimbi siano cresciuti e non scenderebbero a lanciarsi palle di neve e sorrisi spontanei, per via del lavoro continuo da sbrigare, perché fuori non c'è un prato ma macchine e progresso, perché magari basta così, stare lì ad osservare i primi fiocchi invernali, come un incantesimo annuale per un fenomeno ogni volta immancabile e bastano pochi secondi, senza troppo pensare, semplicemente a perdersi per qualche attimo tra i fiocchi nuovi e perciò da osservare, per saziarsi della loro danza soffice e pacata, prima che diventino monotoni, prima che tutto si ricopra di bianco, da qui a qualche infreddolita settimana, e alla finestra non si affacci più nessuno, risucchiati inermi dallo schermo lampante e le scadenze accumulate.
Ed è sempre così la prima neve, quasi meglio di un raggio di sole, immersi nello stupore della sorpresa inattesa, senza pensare al freddo lì fuori, quello del fiato che crea nebbia ad ogni sospiro, come se stessimo ogni volta fumando pensieri, gli stessi che lasciamo sul vetro appannato adesso, perché troppo vicini ad osservare la neve.

2 commenti:

S t E ha detto...

anche qui, il candore ha spolverato i tetti dei palazzi, le automobili e i giardini... poesia del fioccare, prima che la città si svegli.
Buona giornata!

andima ha detto...

Ieri verso le 11 qui si son visti i primi fiocchi, don durati poco ma abbastanza da richiamare ai primi stupori:)

Buona giornata anche a te!