"La civilizzazione è un insieme di tecniche mediante le quali il
cervello del cacciatore-raccoglitore impara a riorganizzarsi. E questo
fragile equilibrio tra funzioni cerebrali "alte" e "basse" si rompe
quando scoppiano guerre fraticidie nelle quali escono alla luce gli
istinti più brutali e primitivi, e il saccheggio, la violenza e
l'assassinio si convertono in qualcosa di quotidiano. Posto che il
cervello plastico può far in modo che funzioni che han unito ritornino a
separare, la regressione alle barbarie è sempre possibile, e la
civilizzazione sarà sempre qualcosa di fragile e vulnerabile che bisogna
insegnare ad ogni generazione, come se si trattasse ogni volta di
qualcosa di nuovo."
Da "Il cervello infinito", Norman Doidge
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