Ma io dico che la colpa è nostra
Altro tavolo, altra giostra. Questa volta ti ritrovi a mensa con 3 francesi, un bulgaro ed una belga, l'argomento del giorno sono le elezioni francesi, o meglio il ballottaggio tra Sarkozy ed Hollande, ed il voto non è per nulla segreto o meglio non più degli ingredienti del pasto del giorno: lo guardi, lo assaggi, lo mastichi meccanico e tra parole, espressioni e risposte già sai chi va per il cambiamento e chi si tiene il vecchio che avanza, anche se continui a fissare il pasto cercando di digerirlo silenzioso, ma alcuni bocconi diventano un po' pesanti, sebbene il peso dipenda dalla gravità dominante, quando si inizia con la solita storia della destra e della sinistra ed ecco che parole, accenti e risposte si colorano di rosso e nero, brutti poi quei colori, rossoneri, e c'è la propaganda sugli stranieri, quella sull'Europa, quella sulle frontiere, quella sulla crisi e quella sull'euro, ognuna con i suoi colori, ogni cosa a destra o a sinistra, e non puoi non pensare che è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra. Dopo addirittura un diverbio sulla definizione di socialismo e comunismo, il ragazzo francese si schizza del succo di kiwi sulla camicia, maldestro il cucchiaio o chi lo usa, anche il kiwi diventa di destra, povero, il kiwi, e allora osservi la banana sul tuo vassoio, che punta a sinistra, ma basta girarla di 180 gradi ed ecco che punta a destra, la stessa banana, lo stesso concetto giallo a ricordare le parole di padre Pizarro. Ma non basta né Gaber né Guzzanti, c'incateniamo a due contenitori secolari convinti di poter classificare tutta la realtà in due colori, a distrarci nell'inutile lotta d'accuse e ricostruzioni, mentre siamo noi, poi, a doverci vivere, tra le macerie.
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2 commenti:
padre Pizarro mi fa sempre schiattà
@Buvy
Padre Pizarro e' uno di quei personaggi che anche a guardarlo cento volte, riesce sempre a rubarti una risata. E pure l'amarezza in bocca, visto che le rimane sempre, continuamente, attuale.
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