E il libro di cui mi parlavi, quanto ne hai letto finora? - chiese lei, incuriosita. Metà più o meno, penso - rispose con l'espressione un po' svogliata, come se non avesse importanza, come se non sapesse di preciso. Non sapeva, infatti, e subito richiamò gli sguardi attenti degli altri. Come a metà? A 43%, a 52%, vuoi dire? Non lo sai? - chiesero accavallandosi in voci e domande, chi con riso leggero, chi con naturale sconcerto. Ma lui davvero non conosceva la percentuale, stava leggendo un libro di carta, di quelli ancora veri, e si ricordava soltanto di aver lasciato il segnalibro a metà del libro, o giù di lì. Non rispose, come se non avesse capito le domande, come se non avesse percepito l'umore. Non mi dire, - continuò un altro - non mi dire che leggi ancora libri di.. di carta? E qualcuno gli fissò le mani, le dita, i polpastrelli, come se potessero in qualche modo portare con sè tracce di carta, tracce di parole toccate, salvate da qualche parte nel cloud della sua testa, condivise soltanto tra le reti sociali delle sue conversazioni private. Non c'era nulla, ovviamente, tra quelle mani voraci di pagine, o almeno nulla di diverso dalle altre, anche loro voraci ma abituate a superfici elettroniche, interazioni digitali di letture personali arricchite da commenti globali.
Oh, non ricominciamo con questa storia! - ribatté, contraendo la mano, quasi a nascondere le dita e qualche presunta colpa, - ce l'ho da tempo pur'io l'ereader e ne riconosco i tanti vantaggi, ma se ogni tanto ripesco un libro di carta non devo mica calcolarmi la percentuale di lettura con la calcolatrice! E smettetela di ridere, prima che ve lo sbatta in faccia, quel libro! Ma così non fece altro che generare altre risate generali, (persino lei rise, la intravide benissimo), come se un libro si potesse davvero lanciare contro qualcuno senza la paura di romperlo, mentre gli altri ripetevano le sue parole a canzonetta, come se esistesse ancora quell'altra cosa antiquata, quella che avrebbe usato per arrivare alla percentuale, addirittura a mano, con le stesse dita con cui aveva sfogliato e risfogliato, quell'oggetto che pure aveva uno schermo, anzi da anni prima dell'arrivo di cento rivoluzioni, ma che diventava sempre più raro, assorbito come funzione vocale o trasformato in letture a comandi celebrali. Qualcuno se ne ricordava pure il nome, tra le risate s'udì qualcosa, calcolatrice, dissero tra loro. Calcolatrice, pare si chiamasse pressappoco così.
4 commenti:
oh ma quest'antipatica è mica ispirata a me?!
(confesso che in questi giorni sto leggendo libri di carta!)
@Fra
ma è antipatica?
L'altra sera alla cena di SCL molti dicevano "sono al 15% di questo libro", "sono al 35% di questo libro" e mi sembrava buffo ma probabilmente presto sarà la normalità e niente, ho macinato e poi scritto questo, che non è una critica al Kindle, eh, anzi io con il mio paperwhite mi trovo benissimo, anche se avrei delle critiche sul business model applicato da Amazon sui marketplace e a loro separazione così rigida che rende davvero snervante l'user experience per chi vuole leggere libri in più lingue e quindi magari vorrebbe saltare facilmente dal .com al .fr, dal .it al .es. Purtroppo, con il Kindle al momento fare cose del genere vuol dire avere il portatile a portata di mano e bestemmiare non poco, perché devi: 1. aggingere indirizzi fisici (anche fake, va bene, ma perché? Devo scaricarmi un file, non ricevere qualcosa fisicamente a casa) per poter attivare marketplace locali (assurdo), 2. una volta passati a .it se poi vuoi tornare a .com devi andare su amazon.it da un portatile (perché il browser sperimentale del Kindle fa cagare, appunto, è sperimentale, ma tanto eh) e da lì chiedere di fare di nuovo lo switch al .com che poi sincronizza il Kindle (come work flow siamo a livelli imbarazzanti), 3. le wishlist sono per marketplace (va bene, giustamente un libro trovato su .es lo puoi comprare su .es), potrebbero benissimo essere globali (e poi classificabili con semplici filtri) e al momento dell'acquisto poi chiedere lo switch al marketplace relativo.
Insomma, da utente informatico trovo alcune cose davvero assurde. Poi, va bene, la lettura è piacevole e le funzionalità non sono male, ma prima di arrivare alla lettura fanno un test abbastanza intensivo della tua pazienza, cose che nel 2013/2014 non ti aspetti.
Ho un ebook reader ma non so se dice che percentuale del libro ho letto, è uno di quelli vecchi.
Mi ci trovo molto bene ma non ho abbandonato la carta
@baol
io ho il kindle paperwhite, l'ultimo modello, e in base alla configurazione (di default) riporta la percentuale rimanente, molto utile devo dire. Non so se gli altri modelli lo facevamo o da che modello in poi.
Anche io mi ci trovo molto bene, ma non abbandono la carta soprattutto per comics e graphic novels, di quelle ce ne son poche per ereaders e si vedono malissimo, non ne vale davvero la pena.
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