Visto da qui
Sembra un paese barbaro, visto qui, l'Italia dell'anno 2018. Nei linguaggi e nei modi, nelle priorità e nei titoli, nei fatti di cronaca e le agende politiche, sembra un paese razzista, omofobo, in preda a rabbie primordiali e istinti d'un colpo liberati. Eccerto, che non tutti i paesi son perfetti, son tutti luoghi di compromessi bilanciati ed equilibri arrancanti, ma tra i suoi vicini, tra gli altri del club europeo tanto tartassato, non se ne trovano altri dove le stesse parole, gli stessi accenti o gli stessi fatti diventano così viscidi e retrogradi, almeno tra quei paesi che dovremmo prendere come esempi, a voler filtrare. Sì, pure in Spagna c'è la corruzione tanto amata, basta vedere gli ultimi risvolti di Rajoy, tanto per averne l'ennesima conferma. Sì, pure la Francia crea sceneggiate e polemiche intorno a Macron e le sue gesta. Sì, pure in Belgio la politica è spesso tragicamente comica, con un primo ministro da anni ostaggio di un partito indipendentista. Sì, il Regno Unito continua a divertirci con il teatro incessante del Brexit insensato. E potremmo continuare per ore, così, a consolarci sui difetti degli altri anche solo superficiali per giustificare o celare quelli propri sempre irrisolti. Ma i toni, le parole, i messaggi, le barbarie, non se ne trovano di simili tra giornali affollati e dichiarazioni impastate di politici e governanti. Anche a cercarne ogni giorno, non se ne contano così tante tutte insieme, non ci si ritrova ad un livello di assuefazione e tolleranza così profondo e spaventoso. Che a questo punto bisognerebbe dar ragione a quei gruppi di scettici moderni sempre con le dite calde sulla tastiera poco illuminata: lasciatela, quest'Europa, perché in fondo le distanze sono tante, prendete sotto braccetto altri paesi sulla stessa rotta, Ungheria e Polonia per citarne alcuni, e fate un'altra Visegrad pomposa o anche solo un gruppo su una rete sociale a piacere, di bot o di webeti affollata, che tanto le ufficialità son quasi le stesse oramai. E tu, italiano all'estero col pallino ancora indeciso del ritorno, non lo fare, chi te lo fa fare d'andare in mezzo ai barbari e rovinarti l'umore negli starnazzi quotidiani d'odio e propaganda. Non ci scommettere su quel paese, almeno per il momento, perché visto da qui fa tanta paura, visto da qui lo pensi, te lo ripeti, si sta meglio altrove.
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