Quando torni

E quanto torni? Domanda il conoscente, come se fosse naturale tornare, dopo un po', dopo qualche anno, come se fosse scontato, ovvio, non potrebbe essere diversamente, come se fosse un'obbligazione, un imperativo legato indissolubilmente all'esser nati in quel paese e dove quindi si debba ritornare, quasi un mantra inevitabile, altrimenti etichettati come infedeli, disertori, vigliacchi o egoisti. Quando torni è per il conoscente la domanda consueta, sotto la quale difendersi da eventuali confronti, sotto la quale nascondere silenzi interminabili, dietro la quale aleggiare giudizi stereotipati o semplicemente l'ingenua leggerezza di una conclusione spensierata.

Allora, quando torni? Domanda l'amico, spinto dall'inesauribile affetto, che non può trattenere, che non sa nascondere, nella voglia di condividere ancora tanto insieme, nei ricordi d'avventure trascorse che si potrebbero ripetere, non si ripeteranno, nell'amarezza di conoscere già la risposta e grazie al tempo che costruisce abitudini e scolpisce consapevolezze, ma non come fosse un castigo, non come se fossi costretto altrove dalla crisi godzilliana, da un lavoro incomparabile o imprigionato in uno schema conseguenza di una partenza lontana. E quasi preferisce che non torni, l'amico, ché c'è piacere anche a viverla così, l'amicizia a distanza, in ritorni concentrati in cui si salta insieme nel passato, come se gli anni fossero segnati soltanto in qualche ruga ed in gran parte marcata dai sorrisi.

Ma torni? Domanda la nonna, che voleva soltanto vederti a pranzo da lei, osservarti mangiare quello che lei avrebbe preparato con tanta cura, come sempre, inconfondibilmente uguale ma puntualmente inimitabile, come pegno del suo amore sanguigno, per sfamarti, come quando eri piccolo, come se il tempo non fosse passato, in un egoismo temporaneo averti lì, ancora un po', ancora bisognoso di una carezza, un ritornello memorizzato, un intercalare necessario. Ma torni? è la domanda che inumidisce gli occhi, alla nonna, conoscendo già la risposta, preparando già l'ennesimo saluto, cercando di canalizzare sentimenti in contrasto e lasciarti partire, ancora una volta.

Non lo sa il conoscente né probabilmente gli importa, lo sa bene l'amico che ti saluta col sorriso e se n'è convinta la nonna che ha digerito una speranza iniziale, che non torni perché sei felice dove sei, tutto qua.

4 commenti:

sandrokhan80 ha detto...

Questa Pasqua non sono tornato a casa e meno male c'è il detto: "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi" a salvarmi in corner. Alla domanda "quando torni" rispondevo "non torno" ma venivo automaticamente salvato dal tormenone che partiva: "Natale con i tuoi ..."!! A Natale mi tocca proprio tornare sempre a casa!

Parlando d'altro, leggevo su Facebook:

"e per chi il 20 e 21 aprile fosse a Bruxelles...

Histoires d’un idiot de guerre (Storie di uno scemo di guerra)
di Ascanio Celestini / Regista Michael Delaunoy
Con Angelo Bison e Pietro Pizzuti
Produzione Rideau de Bruxelles

Wolubilis – 20 & 21 aprile 2012 – 20:30
(avenue Paul Hymans 251 – 1200 Bruxelles)

Venerdì 20 aprile dopo lo spettacolo è previsto un incontro pubblico con gli attori, il regista, e la presentazione del libro «Le carnaval verbal d’Ascanio Celestini» di Beatrice Barbalato"

Ne sai nulla?

Veronica ha detto...

Volevo solo dirti che la maggior parte delle volte i tuoi post capitano a pennello e coincidono con quello che sto giusto pensando...sono in Italia in questa settimana e appena tornata da casa della nonna...:)

E' un piacere leggerti!

Saluti da Gent

Veronica

elle ha detto...

Quando scrivi di sentimenti da "expat" riesci sempre a toccarmi!

ps per me è un classico la domanda "quando te ne vai?" che mi viene rivolta praticamente da tutti quelli che incontro in Italia, appena mi vedono. Succede anche a te? :)

andima ha detto...

@sandrokhan80
azz non sapevo, grazie mille per la segnalazione.
Di Celestini ho letto la Pecora nera, che mi e' piaciuto un sacco, a parte poi conoscere il personaggio, ovviamente, via youtube e non tv, magari ci vado, sembra promettere bene.


@Veronica
Nientedimeno:), beh mi fa piacere perché e' una conferma che alcuni spunti siano comuni a tutti noi all'estero. Spero vada tutto bene in quel di Gent, da settembre inizio con la scuola serale d'olandese, mi sa che allora ti ritroverai più spesso in qualche post ;)

@elle
eheheh verissimo, quando te ne vai e' un altro classico, potremmo scriverci un altro post sopra, molto più comico, anzi guarda, lo metto in draft che magari ci esce per davvero, o magari una vignetta, e' già un bel po' che non ne pubblico una a quanto vedo!