Perché ci sono ancora abitanti a Bruxelles?

Dopo i recenti fatti di cronaca, a Bruxelles non si parla d'altro, tra integrazione, sicurezza e un po' d'Eurasia, che non fa mai male. Un blog brussellese condivide la frustrazione cittadina da bombardamento mediatico e polemiche ripetute in poche righe che no, non potevo non tradurre e riportare (e avrei voluto rispondergli così, ma devo migliorare ancora il mio francese da livello 6 per arrivare a tradurre certe cose):

Quando ero piccolo, ero vallone (abitavo in Vallonia). Quando mi parlavano di Bruxelles, dicevano sempre che era pericolosa, "soprattutto a Schaerbeek". Più tardi, ci son state delle "rivolte" nei pressi della piazza Bethléem, tra Saint-Gilles e Forest, che sono diventati orribili comuni da evitare. Poi, ho vissuto ad Anderlecht per un po'. E in quel periodo mi domandavano sempre come facessi con la mia macchina (come non fosse distrutta ogni sera da orde di giovani nullafacenti?). Saint-Josse, il comune più povero del paese, la Sierra Leone belga, ha avuto ugualmente la sua cattiva reputazione passeggera. Oggi, è il turno di Molenbeek. Le Soir online proponeva un dibattito abbastanza confuso questa mattina: "Molenbeek è un bronx?". Ma Bruxelles non è soltanto insicurezza. E' anche gli ingorghi mostruosi, i passanti regolarmente investiti da tram silenziosi resi invisibili dal grigiore della città. E' il rumore, l'inquinamento, le manifestazioni. Senza parlare dei prezzi degli immobili. Con questi funzionari internazionali, è diventato impossibile abitarvi. Allora, mi domando spesso: dato che è così orribile vivere a Bruxelles, perché ci sono, ogni anno, sempre più abitanti?

21 commenti:

Anonimo ha detto...

perche' non c'e' lavoro altrove. e ci si accontenta di fare i segretari nelle istituzioni anche con i PhD.
se le istituzioni fossero altrove, non solo non ci sarebbe un afflusso di expats cosi' grande, ma i suddetti sarebbero probabilmente piu' che contenti di non venire a vivere in una citta' cosi' grigia e sporca.

andima ha detto...

@Anonimo
Hmhm, non lo so, la zona che va da Bruxelles ad Amsterdam è stata già definita una delle mega-region tra le più floride a livello mondiale dal punto di vista economico, ma non solo, e non credo sia tutto dovuto alle istituzioni europee, anzi quelle c'entrano sicuramente poco.
Io, per esempio, non sono venuto qui per le istituzioni, da cui fuggo al solo nominarle, e c'è un sacco di lavoro nel mio settore (IT). Ma, va beh, io non sono uno statistica né rappresento un dato da commentare.
Certo è che Bruxelles non richiama come altre capitali europee, almeno nella fama, eppure poi c'è chi ci rimane, chi se ne innamora, pur lamentandosene quotidianamente, ma sono storie che conosciamo. Certo è che la città è grigia e sporca, quando piove, e si trasforma quando c'è il sole. Certo è che sì, ce n'è lavoro altrove, eccome, secondo me. Certo è che il paese è davvero il paese del surrealismo e Bruxelles ne è la degna capitale. Certo è che non è una città per tutti. Certo è che i funzionari lì in Commissione si lamentano di quanto sia sporca la città ma non pagano tasse in questa città, né in questa regione, né in questo paese: bravi, eh, complimenti. Certo è che Bruxelles è così, e il brussellese che ha scritto questo post si è sfogato un po' contro i titoloni e le polemiche cicliche, ma ha detto una cosa vera: che alla fine qui ci continuiamo a restare e un po' ci piace, dai.

chechi ha detto...

sai che ho una parte della mia famiglia di 1º grado in belgio??? ci sono stata 2 settimane fa e devo dire che il sole conferiva una poesia inusuale a tutto!

elle ha detto...

Uhm, ma davvero è così sporca? A me non era parso, e avevo alloggiato a Gare du Midi che sulla carta non era il quartiere più figo. Però c'ero stata solo un paio di giorni. Charleroi per dire m'era parsa molto più malmessa.
Lavoro ce ne deve essere per forza, altrimenti non richiamerebbe così tanta gente da fuori. Nel Belgio in generale le opportunità per i fisici sono parecchie.

andima ha detto...

@chechi
con il sole è tutto un altro paese ;)

@elle
La città tende sempre a deludere chi ci arriva con lo stereotipo delle città del nord Europa in testa. Bruxelles è divisa in 19 comuni, ognuno con la propria amministrazione e gestione di budget, alcuni sono super puliti ed organizzati, altri sicuramente meno; quello che spesso sorprende è il centro, ma in generale la percezione sembra essere quella, di una città sporca, almeno per chi ci vive.

Anonimo ha detto...

Ciao Andi
ho vissuto per un periodo a Bruxelles e ho amato tanto questa città. Quando leggo tuoi post come questi non riesco a capire come la città sia potuta cambiare così tanto in questi sei anni. Quando ci sono arrivata ricordo che il proprietario della casa in cui vivevo mi diede una mappa della città che aveva diviso praticamente in due e mi disse di evitare assolutamente la parte a ovest di questa linea!! Noi abitavamo a Schaerbeek e, nonostante fosse vista da alcuni come una specie di Bronx, in realtà mi ci sono trovata bene. Per quanto riguarda le zone a ovest, quando conobbi delle persone che abitavano ad Anderlecht mi stupii di come facessero ad abitare in una zona così pericolosa! (lo doveva essere da come me ne aveva parlato quella persona) per poi rendermi conto che era un quartiere come un altro. Sinceramente, a Bruxelles mi sono sempre trovata a mio agio, a tutte le ore, prendevo la metro di notte con le amiche e non ho mai visto cose strane, potrei dire tutt'altro di quello che mi è capitato invece in Italia, dove, nonstante viva in una città relativamente tranquilla, tanto sicura non mi sento, neanche in pieno giorno. Per quanto riguarda lo sporco, non mi ricordo assolutamente di Bruxelles come una città sporca, non sarà Vienna o Oslo, ma sporca proprio per niente, soprattutto confrontata con la media delle città italiane. Inoltre la ricordo come una città con tantissime cose da fare, eventi culturali, concerti, bei locali tranquilli, con tanto verde, l'ho amata davvero e da come la decrivi proprio non la riconosco.(l'unica zona a mio avviso brutta è quella della commissione europea, palazzoni, gente di fretta, deserto totale durante il weekend) Possibile che Bruxelles sia cambiata tanto in soli sei anni?
Flora

andima ha detto...

@Flora
ecco, il tuo commento lo metterei in una cornice, è esattamente la descrizione che ne darei io, davvero, e in fondo va in linea con il post del ragazzo brussellese che si lamenta dei continui titoloni, delle continue etichettature di alcune zone di Bruxelles, ma continua a constatarne il boom demografico degli ultimi anni.
Io ho vissuto 2 anni nei dintorni delle istituzioni europee e sono letteralmente scappato, perché quella non è Bruxelles, o almeno è una Bruxelles che a me non piace. Da un anno vivo a Saint-Gilles, è un'altra Bruxelles, per alcuni addirittura pericolosa quando invece di pericoloso non ha nulla e anzi, è un festival continuo di ragazzi, vita, terrazze e mercati. Se sono ghetti quelli di Moleenbeck, per esempio, lo sono anche quelli di Schuman, né più né meno. Certo, saranno più pericolosi, si avranno percezioni meno confortevoli, semplicemente perché la distanza tra le nostre diversità è maggiore di partenza. Ho amici che hanno comprato appartamenti a Moleenbeck e non sembrano terrorizzati o pentiti. Idem per Anderlecht. Certo, a Bruxelles ogni strada può cambiare faccia e sì, ovvio ci sono strade dove probabilmente non comprerei, ma non mi è mai capitato di evitare qualche strada per il solo sentito dire. Eppure ci sono, ci sono quelli che vivono qui ed evitano di andare in alcuni posti. Volevo organizzare una pizza con amici, andare nella migliore pizzeria di Bruxelles (à mon avis), è a Saint-Gilles, place de Bethléem, eppure ho dovuto lottare e alla fine desistere, niente, alcuni non volevano andarci "in quella zona". Beh, sono anche modi di filtrare le proprie amicizie, mettiamola così;)
Percezioni e non solo. Anche sulla sporcizia, dipende da zona a zona, non saprei dire se sia più sporca o meno rispetto a qualche anno fa, sicuramente il boom demografico avrà influito su certi parametri, ma non credo sia cambiata così tanto leggendo la tua descrizione. Leggendo il blog, si ha un'idea differente? Ho riportato il post di questo blogger brussellese proprio per condividere il parere di un brussellese, spesso riporto fatti di cronaca (il supervisor della Stib ucciso ed i recenti titoloni su Moleenbeck, per esempio) perché vorrei mantenere un certo contatto con la città e non lasciare la descrizione di questo blog soltanto alla mia esperienza personale, ma adesso dal tuo commento mi sorge il dubbio: leggendo questo blog sembra che Bruxelles sia così degradata?

Anonimo ha detto...

Sinceramente sì, leggendo il tuo blog sembra che per te Bruxelles sia una città sporca, pericolosa e sostanzialmente bruttarella. Almeno a me ha dato questa impressione, invece dal tuo commento sembra che la pensiamo allo stesso modo! :)

Flora

andima ha detto...

@Flora
grazie per la tua lettura del blog, mi fa capire come io possa avere una visione diversa di quello che scrivo o forse non scriva tutto quello che vedo, tocco, vivo. Ultimamente, è vero, ho scritto riportando statistiche, articoli, fatti di cronaca, e questo ha sicuramente influenzato l'umore del blog nei confronti della città. In passato parlavo più della "mia Bruxelles", e secondo me ne usciva un'altra versione. In effetti, il blog come l'autore, va a periodi, ad umori, e dipende anche che periodo si legge.
Potrei linkarti diversi post in cui faccio sviolinate alla città, per bilanciare, ma in fondo ti ho già confermato il mio pensiero: se non amavo la città, non ci rimanevo 3 anni, non compravo un appartamento e non progettavo di starci qui almeno i prossimi 4 anni (per me anche per sempre, ma non lo dico che poi magari domani forse chissà cambia tutto, come quando hai calciatori gli domandi se rimangono in quel club e tutti rispondo "nel calcio non si sa mai", ecco, non proprio lo stesso, ma va beh) :)

Ad ogni modo, basta controllare i tag, le "Cose brutte a Bruxelles" sono relativamente poche se confrontate alle altre. Ah, mi rendo conto che manca un tag per riassumere "la mia Bruxelles", mi hai dato un'idea ;)

preferina ha detto...

Ciao Andima,

1. se vuoi te lo traduco io il post

2. A place Bethléem io vado sempre dal greco. Mi sa che dovrò provare la pizzeria. 'Ndo sta esattamente?

3. Bruxelles c'ha il problema grave de tempo. Quando c'è il sole è tutta un'altra storia!

andima ha detto...

@preferina
1. vedi che il post è lungo eh :D come esercizio quasi quasi ci provo, che tra una settimana ho gli esami e un po' di pratica non mi fa male :)

2. allora devi andare per forza da Momo, ovvero "un posto al sole", pizza veramente spettacolare, con piccolo problema: meglio non andare affamati, si aspetta un bel po' prima d'essere serviti

3. eh, lo so!

preferina ha detto...

ciao uaglione,
guarda un po' qui che ho trovato
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/sociale/2012/19-giugno-2012/momo-l-ambasciatore-vera-pizza-napoletana-brussel-algerino--201666039430.shtml

andima ha detto...

@preferina
nientedimeno! :D grazie del link!
ahahaha vedere Momo nella foto mi ha fatto saltare dalla sedia

p.s. il giornalista, come molti italiani, non sa come si scrive Bruxelles in italiano (e cioè Bruxelles e non Brussel), sarò pignolo io, pero' da un giornalista certi errori non me li aspetto, ma forse sono ottimista io ;)

preferina ha detto...

Eh eh, il fatto è che in italiano lo scriviamo Bruxelles, ma lo pronunciamo Brussel. Un po' come lo 'stage' pronunciato all'inglese perché fa figo. Eppure non solo la parola è di origini francesi, ma in inglese non esiste proprio!


Apro una parentesi sedicente patriottica (o di rigidezza culturale) ma ci resto sempre male quando i ristoranti italiani sono tenuti da non italiani che spesso in Italia neanche ci hanno abitato. A Berlino c'erano tantissimi turchi che avevano ristorantini o Imbiss notturni di 'pizza italiana'. Certe schifezze che facevano! Poi si potrebbe approfondire sulla disonestà dei ristoratori italiani (quelli veri), ma questa è un'altra storia, un'altro blog, un'altra pagina da scrivere...
Ecco faccio in tempo a trattenermi, scusa il pippone patriottico-gastronomico, ma del resto è per questo che le mie amiche mi chiamano la nazi della cucina!

andima ha detto...

@preferina
ma dopo 15 anni a Napoli, Momo lo si può considerare italiano :) o almeno napoletano, ma i napoletani sono italiani, no? :) E in questo caso (ma in questo caso, non voglio generalizzare), la pizza di Momo è di lunga migliore di quella di tante altre pizzerie italiane a Bruxelles, te lo assicura uno che di pizza se ne intende, modestia a parte eh :D

sulla parola "Bruxelles", lascio passare con la maggioranza, ma con un giornalista m'incazzo!

preferina ha detto...

Sì, sì, Momo è più che naturalizzato, ci sta! Poi lo devo ancora provare quindi non era un commento contro di lui. Giusto una considerazione generale.


E a proposito di "Lingua italiana, chi era costei", un po' di tempo fa sul Fattoquotidiano si diceva..
Diciamo che passiamo forzatamente sugli errori di battitura di cui ormai le versioni online dei quotidiani abbondano, passiamo anche sopra agli accenti, ma 'quei'...

"[...] un diploma che non merito perchè e che voglio consegnare per rispetto di tutti quei studenti che per ottenerlo devo studiare 5 anni !" dal Fattoquotidiano

preferina ha detto...

ops, mi si sono invertite le frasi la citazione va dopo il si diceva :)

andima ha detto...

ho trovato l'articolo incriminato, qui.

Ecco, in questo caso ci potrei pure passare, ho visto di peggio :) e io non sono da meno :S

preferina ha detto...

Ma 'quei' studenti è grave!

preferina ha detto...

Carina la vignetta :D
Anche a me capita qui all'estero, spesso con i -zione e -mente che ci fai quelle gaffe da ignorantone quando torni in patria!

andima ha detto...

@preferina
no, va beh, quando rientro in Italia è la fiera dell'italiano perduto, mi esprimo malissimo, è un mix di traduzioni dallo spagnolo all'italiano, dall'inglese all'italiano, a volte mi vergogno di me stesso, ma è un processo normale, dopo 5 anni fuori (faccio sempre l'esempio di mio zio, 25 anni in Germania, quando lo rivedo lui crede di parlare italiano ma in realtà è una lingua aliena).
L'amarezza è il non parlare perfettamente nessuna lingua, perché l'italiano lo vai perdendo e per quanto mi esprima correttamente in inglese, la pronuncia non sarà mai perfetta né il mio vocabolario coprirà mai l'estensione di quello inglese; per il francese idem, dopo 3 anni di scuola mi fermerò a giugno, oramai lo parlo, ma quanti errori tra pronuncia ed espressioni; lo spagnolo probabilmente è quello che uso di più ma non so scriverlo bene. E da settembre si inizia con l'olandese. Ciao italiano, ciao :S